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San Patrignano, Red Ronnie e i figli di Muccioli indagati per aver diffamato Walter Delogu
Red Ronnie e i figli di Vincenzo Muccioli, Andrea e Giacomo, sono indagati per le presunte dichiarazioni diffamatorie rilasciate in alcune interviste a vari media su Walter Delogu, ex autista del fondatore della comunità di San Patrignano. I tre rischiano il processo e, secondo quanto raccontato da Agi, è stata la procura di Rimini a notificare l’avviso di conclusione delle indagini. L’inchiesta è partita dopo la messa in onda il 30 dicembre 2020 della docu-serie Sanpa, prodotta da Netflix e diffusa sulla piattaforma. I figli di Vincenzo Muccioli hanno querelato il colosso dello streaming parlando di diffamazione nei confronti del padre.
Gli indagati avrebbero offeso la reputazione di Delogu
I tre indagati avrebbero offeso la reputazione di Walter Delogu, padre della conduttrice Andrea Delogu, attribuendogli «di avere puntato il coltello verso Muccioli, minacciandolo e chiedendogli soldi altrimenti avrebbe divulgato la cassetta incriminata». E inoltre lo avrebbero tacciato di aver «provocato la morte di Vincenzo Muccioli perché quel gesto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quel tradimento è stato talmente forte per Vincenzo che in quel momento ha capito che doveva lasciarsi morire per salvare San Patrignano e così ha fatto».
Giacomo Muccioli, poi, avrebbe anche detto che Delogu «aveva puntato una pistola alla testa di mia madre chiedendole 150 milioni di lire». Una vicenda di cui ha parlato anche il fratello Andrea: «Delogu era una figura insignificante di San Patrignano, che più che guidare la macchina non ha mai fatto, se non per il problema dell’estorsione della cassetta. L’errore più grosso è stato di avergli dato una pistola, la stessa che aveva addosso quando venne a chiedere soldi a mia madre».
Sanpa non ha diffamato Muccioli
La stessa procura di Rimini ha chiesto anche l’archiviazione dell’indagine per diffamazione aggravata scattata dopo la denuncia dei figli di Muccioli contro Netflix e la società di distribuzione 42 srl, oltre ai produttori della docu-serie Sanpa. Il pm Davide Ercolani ha spiegato: «Deve escludersi la responsabilità in capo agli indagati, poiché la narrazione dei fatti è avvenuta con modalità e forme rispettose delle varie tesi, senza che nella narrazione vi sia una adesione ad una versione piuttosto che un’altra».
E viene sottolineato che ci sono «contenuti più equilibrati rispetto a quanto emergeva da alcune fonti, rispettando in tal modo, non solo il limite della continenza, ma dimostrando la volontà di dare una lettura oggettiva degli eventi».