In Russia i soldati pagano tangenti per ottenere permessi, essere ricoverati o non partecipare ad assalti

Tangenti per evitare il fronte ucraino. In ogni modo: comprandosi ‘ferite’, permessi, o addirittura l’esclusione da determinate operazioni. Come rivelato da Novaya Gazeta Europe, è ciò che accade nell’esercito russo, o almeno in certi reparti. A svelare il giro di mazzette è stata la madre di un ex detenuto partito per l’Ucraina nell’aprile 2023 e arruolato nel battaglione Tempesta Z, tra le unità d’assalto più dure delle forze armate di Mosca, una sorta di colonia penale per ex prigionieri, e dove finisce chi si è rifiutato di eseguire un ordine o è stato sorpreso a consumare alcolici.

«Più è alto il grado, più alta è la mazzetta»

La donna ha consegnato ai giornalisti un messaggio vocale in cui il figlio raccontava come la sua squadra fosse ferma da sei mesi senza partecipare a battaglie grazie a «tangenti milionarie». Per «regali a fottuti generali, capi, perché più si va avanti, più monta l’indignazione per il fatto che il battaglione è stato fermo per sei mesi», ha ammesso il soldato, specificando che «più alto è il grado, più alta è la mazzetta». Non solo. Secondo quanto raccontato, gli ex detenuti reclutati venivano sottopagati: 100 mila rubli (poco più di 1.000 euro) al mese invece dei 200 mila promessi, ed erano costretti ad acquistare autonomamente attrezzature come generatori, benzina e apparecchiature per le comunicazioni.

Il tariffario per evitare il fronte tra permessi, ricoveri e trasferimenti

Dichiarazioni confermate da un ufficiale russo delle unità di fucilieri motorizzati che ha fornito anche un tariffario. Una ferita con ricovero ospedaliero costa dai 10 mila ai 50 mila dollari, a seconda del grado del militare e dalla zona del fronte in cui si trova. I permessi costano dai 5 ai 10 mila dollari mentre il trasferimento da un settore a un altro del fronte o per una rotazione anticipata si arrivano a pagare dai 500 ai 3 mila dollari. L’ufficiale ha ricordato anche che i militari feriti hanno diritto a un risarcimento statale di 3 milioni di rubli (più di 30 mila euro), e questo vale anche per chi la ferita non se l’è procurata in battaglia ma l’ha pagata a un ufficiale. In altre parole i soldi pagati in mazzette rientrano sotto forma di pagamenti statali.Lo stesso meccanismo era stato descritto lo scorso ottobre dal sito Important Stories.  I soldati mobilitati e a contratto riuscivano a non partire per il fronte dietro pagamento di tangenti dai 10 mila (100 euro) ai 400 mila rubli (poco più di 4 mila euro).

 

 

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