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Fassino e le voci della retribuzione da parlamentare che dimentica di citare
Le immagini e le parole di Piero Fassino che sostiene di non percepire uno «stipendio d’oro» sono destinate ad alimentare la memistica social per i prossimi mesi. E con buone ragioni. «L’indennità mensile di ciascun deputato è di 4.718 euro netti al mese. Si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro», ha detto il deputato del Pd ex sindaco di Torino durante l’intervento in aula alla Camera sul bilancio interno.
FASSINO MOSTRA CEDOLINO IN AULA: STIPENDI D'ORO? LUOGO COMUNE.
"L'INDENNITÀ LORDA È 10.435 EURO, QUELLA NETTA 4.718 EURO" pic.twitter.com/0JKHPAmLHD
— drb (@dottorbarbieri) August 2, 2023
Le voci che Fassino non cita: dalla diaria alle spese di esercizio fino ai trasporti
Tutto vero. Ma Fassino ha omesso, chissà se per smemoratezza o volutamente, che quello è solo un pezzo della retribuzione. Ogni deputato ha infatti diritto a una diaria di 3.503,11 euro al mese, messa a disposizione per garantire il soggiorno a Roma. Si tratta di una parte variabile, perché viene decurtata 206,58 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute dell’Assemblea. Solo che il concetto di assenza a Montecitorio è relativo: significa partecipare a meno del 30 per cento delle votazioni previste in una giornata (in una giornata con 10 voti, basta premere il tasto quattro volte e si è considerati presenti). Bisogna poi considerare che non tutti i giorni si tengono delle votazioni. Si applica un’eventuale e ulteriore diminuzione, fino a 500 euro mensili, sulla base delle percentuali di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta. Chi viene eletto alla Camera beneficia poi di altri 3.690 euro per le spese dell’esercizio di mandato, risorse che devono essere destinate all’attività politica. Di questa cifra bisogna rendicontare la spesa solo del 50 per cento: quindi 1.800 euro possono essere spesi a piacimento o restare in tasca. E per le spese di trasporto? No problem, paga la Camera di appartenenza, sia che si tratti di spostamenti in treno o in aereo. Senza contare le agevolazioni per le bollette telefoniche. Last but not least, il deputato a fine mandato riceve un corposo assegno di circa 45 mila euro.