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È morta Marisa Rodano, ultima deputata della prima legislatura
È morta a 102 anni Marisa Rodano, che era l’ultima parlamentare ancora in vita della prima legislatura repubblicana. Partigiana cattolica, era stata eletta nel 1948 con il Pci e confermata fino al 1968 alla Camera, poi era stata senatrice per quattro anni fino al 1972. Il suo nome da nubile era Maria Lisa Cinciari, ma nell’attività politica scelse di portare il cognome del marito Franco, consigliere del Partito Comunista Italiano e vicinissimo a Enrico Berlinguer. A lei si deve, tra l’altro, la scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo, Festa della Donna.
Trascorse 24 anni in Parlamento tra Camera e Senato
Nata 21 gennaio 1921, curiosamente nel giorno della fondazione del Partito Comunista Italiano, Marisa Rodano fu arrestata sotto il fascismo per la sua attività nella Resistenza nelle file del Movimento dei Cattolici Comunisti e nell’attività dei Gruppi di difesa della donna. Dopo la liberazione di Roma, contribuì a fondare l’Unione donne italiane, di cui fu dirigente con vari incarichi e poi presidente dal 1956 al 1960. Finita la guerra, nel 1946 si era iscritta al Pci. Due anni dopo era stata eletta in Parlamento nella prima legislatura, trascorrendo poi i successivi 24 anni tra Camera dei deputati e Senato.
Rodano era stata poi europarlamentare dal 1979 al 1989
Dal 1972 al 1979 era stata poi consigliera provinciale di Roma. Successivamente il passaggio all’Europarlamento, dove fu deputata per dieci anni fino al 1989: a Bruxelles Marisa Rodano fece parte della Commissione ad hoc sulla condizione della donna. Con lo scioglimento del Pci entrò nel Pds e poi nei Ds: dopo il congresso di Firenze del 2007, che decise la confluenza nel Partito Democratico, non si iscrisse più ad alcun partito. Nel 2015 era stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.