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Coronavirus, il Regno Unito supera i 40 mila decessi
Sono le stime diffuse dall'Office for national statistics. In numeri assoluti il Paese è secondo solo agli Usa.
Supera la quota choc di 40 mila la stima dei morti per coronavirus nel Regno Unito.
Stando alle elaborazioni settimanali dell’Ons, l’Office for national statistics, (l’Istat britannico), i decessi legati almeno come concausa al Covid-19 censiti in Inghilterra e Galles al 9 maggio sono saliti a 35.044 e quelli rilevati fino al 3 in Scozia e Irlanda del Nord a 3300.
Il governo britannico di Boris Johnson e i suoi consiglieri medico-scientifici hanno però più volte insistito nelle ultime settimane sulla dubbia attendibilità – almeno fino a quando non vi saranno bilanci completi e omogenei – di un paragone fra i dati ufficiali o le stime del Regno e quelli di altri Paesi. I dati dell’Ons, si nota a Londra, sono in particolare molto più ampi di quelli diffusi da altri enti: comprendono infatti tutti i decessi, anche probabili, legati al Covid-19 raccolti negli ospedali, in qualunque altro ricovero, in case private e ovunque. Cosa che altri governi non fanno, o includono solo parzialmente, nei loro aggiornamenti.
In rapporto alla popolazione il Regno Unito resta in effetti dietro a Belgio o Spagna e testa a testa con l’Italia (avendo 67 milioni di abitanti contro i circa 60 dell nostro Paese). Sullo sfondo della situazione attuale, con il lockdown solo marginalmente alleggerito malgrado la flessione della curva dei contagi di queste settimane, il governo Johnson si appresta intanto a estendere oltre giugno lo schema di sussidi pubblici concesso fino all’80% dello stipendio a milioni di lavoratori in congedo a causa delle restrizioni della pandemia.
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