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Alitalia licenzia 2.723 dipendenti che erano in cassa integrazione
Con una lettera inviata a governo e sindacati, Alitalia ha comunicato «l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale». Il provvedimento riguarda 2.668 dipendenti di Alitalia e altri 55 dipendenti di Alitalia Cityliner, compagnia regionale satellite, che erano in cassa integrazione a zero ore (e lo saranno fino al 31 ottobre 2024), dunque 2.723 dipendenti. Rimangono escluse 172 persone impiegate nell’attività liquidatoria. «La scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione», si legge nella lettera, che ha la data del primo dicembre 2023, in quanto si è «determinata una situazione di eccedenza di personale».
Ita-Lufthansa all’esame Ue, passo avanti verso le nozze
Tutto questo mentre, dopo lunghi mesi di colloqui serrati sull’asse Roma-Berlino-Bruxelles, è arrivata la notifica alla Commissione europea del progetto di nozze tra Ita Airways e Lufthansa. In base all’accordo, confermato dal ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, la compagnia di bandiera tedesca acquisterà il 41 per cento del capitale di Ita Airways, per un valore di 325 milioni di euro. «Era una operazione auspicata da tutti, se pensiamo a quanti soldi hanno speso gli italiani per mantenere l’ex Alitalia nel corso degli anni: cifre che fanno impressione. Sia io che il mio collega della Bdi, la Confindustria tedesca, avevamo fatto proprio un intervento congiunto sulla Commissione europea affinché si sbloccasse questa situazione e si permettesse finalmente la partenza del piano industriale della nuova compagna aerea», ha detto ai microfoni di RaiNews24 Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.