Xpeng, la Tesla cinese che vuole conquistare anche l’Europa

L’hanno ribattezzata l’anti Tesla ma il suo vero nome è Xiaopeng Motors, o anche Guangzhou Xiaopeng Motors Technology Co. Conosciuta più semplicemente come Xpeng, la casa automobilistica della ricca provincia cinese meridionale del Guangzhou punta a riscrivere le regole dell’automotive con le sue auto elettriche. Non solo in Cina, dove è presente dal 2014, ma anche nel resto del mondo, Europa compresa. «Abbiamo un piano coraggioso per entrare nell’arena globale. Stiamo per fare il nostro ingresso in uno dei mercati automobilistici più competitivi al mondo», ha dichiarato Brian Gu, il co-presidente del gruppo, in occasione del Salone dell’auto di Monaco. Xpeng ha così svelato le sue carte, spiegando di voler commercializzare la berlina P7 e il Suv G9 in Germania, Francia e Gran Bretagna, a partire dal 2024. Al momento, i due modelli sono già disponibili  in Norvegia, Svezia, Danimarca e Olanda, dove il gruppo ha deciso di stabilire il suo quartier generale continentale. Ma chi c’è dietro Xpeng? E quale è la sua storia?

Xpeng, la tesla cinese
Il modello X9 presentato alla fiera dell’auto di Shanghai (Getty Images).

He Xiaopeng, l’informatico che sognava di realizzare la Tesla cinese

La storia di Xpeng ruota attorno alla figura di He Xiaopeng. Dopo essersi fatto le ossa presso AsiaInfo Technologies, un’impresa statale in prima linea nell’implementazione di Internet in Cina, si è messo in proprio fondando la UCWeb, insieme al collega Liang Jie. Il successo della società diventata leader nelle app attira l’interesse di Alibaba che in breve tempo ne completa l’acquisizione per 4 miliardi di dollari. Jie assume il ruolo di Chief Technical Officer del dipartimento UCWeb, mentre He diventa direttore di Alibaba Mobile. Nel 2014, He Xiaopeng è uno dei primi cittadini cinesi ad acquistare un’auto Tesla. Il talentuoso informatico resta impressionato dalla vettura, e propone ad Alibaba di sviluppare un’auto analoga: elettrica e intelligente. La sua proposta viene però respinta. Poco male, perché lo stesso He grazie alla sua vasta rete di conoscenze individua due ingegneri automobilistici con la giusta esperienza per creare un nuovo progetto. Sono Xia Heng e He Tao, dipendenti della Guangzhou Automobile (GAC), che si buttano a capofitto nel progetto di dare vita a alla “Tesla cinese”. E che con He fondano quella che diventerà la Xpeng Motors.

Xpeng, la Tesla cinese che vuole conquistare anche l'Europa
He Xiaopeng (Getty Images).

Le accuse di spionaggio industriale 

Mentre i due ingegneri iniziano a progettare la prima auto, l’informatico, mente del gruppo, si attiva per trovare i soldi necessari a sviluppare il progetto. Missione riuscita, visto che tra gli investitori del gruppo compaiono Lei Jun, che nel frattempo ha fondato Xiaomi, Alibaba, Foxconn e IDG Capital. I primi rendering della Tesla cinese vedono luce nel settembre 2016. L’auto si chiama Xpeng Beta. Un anno dopo inizia la produzione di prova. Le consegne della versione finale iniziano nel dicembre 2018. Alla fine, l’auto è battezzata G3, abbreviazione di Geek3, nome vincitore di un sondaggio sui social media. Al Salone dell’Auto di Shanghai, nell’aprile 2019, Xpeng mostra il suo secondo modello: il P7, una berlina destinata a fare concorrenza alla Tesla Model 3. L’ultimo gioiello della scuderia è il SUV G6, alternativa al Model Y di Elon Musk. He Xiaopeng non ha mai nascosto l’ammirazione per Tesla, al punto da aver dichiarato in più di un’occasione che Xpeng ha attinto alle informazioni open source della concorrente statunitense. Anche nel design  si notano alcune somiglianze tra i due marchi. Naturalmente non sono mancate accuse e frizioni. Cao Guangzhi, ex dipendente Tesla passato a Xpeng, è stato accusato di aver rubato il codice sorgente del sistema dell’autopilot, fiore all’occhiello delle auto di Elon Musk. Dopo l’ammissione di colpevolezza della ‘spia’, Tesla e Cao hanno risolto il caso in via extragiudiziale. La sfida però ormai è stata lanciata.

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