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Wimbledon, attivisti e attori contro la partnership con Barclays
Wimbledon ha stretto una partnership con Barclays, dall’edizione 2023 banking partner del torneo di tennis. Secondo decine di attivisti, attori e politici britannici, tuttavia, l’accordo non avrebbe mai dovuto aver luogo. In una lettera aperta alla direzione, hanno sottolineato come la banca finanzi con miliardi di dollari ogni anno i progetti sui combustibili fossili, monetizzando così sulla crisi climatica che affligge il pianeta. Tra i firmatari le star del cinema Emma Thompson e Richard Curtis, creatore con Rowan Atkinson del personaggio di Mr Bean.
Il contenuto della lettera di attivisti e attori alla direzione di Wimbledon
Gli autori della lettera hanno sottolineato come Barclays abbia donato dal 2021 circa 30 miliardi di sterline (poco meno di 35 miliardi di euro) a compagnie petrolifere e del gas. Fra queste spiccano i nomi di TotalEnergies, Shell ed Exxon Mobil. In totale, dalla firma dell’accordo di Parigi nel 2016, avrebbe sborsato oltre 190 miliardi di euro. «Wimbledon sta danneggiando la sua reputazione, mettendo in pericolo il nostro pianeta e deludendo il suo pubblico», hanno sottolineato i firmatari. Fra di loro, oltre ai due attori citati, anche la deputata dei Verdi Caroline Ducas, l’ornitologa Mya-Rose Craig, meglio nota sui social come Birdgirl, e Christiana Figueres, a capo della Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici fra 2010 e 2016. Hanno manifestato il loro sostegno anche Greenpeace e Global Witness.
This year @Wimbledon is being sponsored by @Barclays – the biggest financier of fossil fuels in Europe
Will you join Emma Thompson, @vanessa_vash, @maryportas, @KateRaworth & more in asking Wimbledon to serve notice on this sportswashing deal? https://t.co/5uwTe5EO2L
— Make My Money Matter (@MMMoneyMatter) July 3, 2023
«Siamo alle semifinali», hanno scritto gli autori. «È tempo di eliminare Barclays dalla competizione per affrontare la crisi climatica». I firmatari della lettera hanno inoltre presentato i risultati di un sondaggio condotto su 2 mila persone del Regno Unito da Make Up Money Matter, fondata dallo stesso Richard Curtis in difesa dell’ambiente. Il 42 per cento degli intervistati si è detto contrario all’accordo, mentre solo il 13 per cento ha appoggiato la scelta di Wimbledon. Il restante 45 per cento si è invece professato indeciso. «Rispetto l’All England Club e la sua storia», ha sottolineato Curtis. «La partnership con Barclays è stata però una pessima mossa».
Barclays si difende e presenta gli obiettivi 2030
Come ha riportato il Guardian, un portavoce di Wimbledon ha difeso la partnership con Barclays sottolineando un impegno corale in favore dell’ambiente. «Ambiamo a un impatto positivo sul pianeta, fondamentale per le nostre azioni quotidiane di oggi e per il futuro». Gli ha fatto eco anche Barclays che ha citato gli obiettivi per il 2030. «Auspichiamo alla riduzione delle emissioni in cinque settori che finanziamo, incluso quello energetico», ha spiegato la banca. «Dal 2020 abbiamo già ottenuto una decrescita del 32 per cento di gas inquinanti». Secondo il Guardian, l’accordo tra Wimbledon e Barclays per il 2023 ha un valore di 20 milioni di sterline (circa 23 milioni di euro) e ha contribuito a creare il montepremi più alto di sempre, pari a 44 milioni di sterline (51 milioni di euro).