Vertice in Amazzonia, contrasti sullo sfruttamento del petrolio

Si acuiscono le divergenze sullo sfruttamento dei combustibili fossili tra i Paesi che condividono l’Amazzonia. Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha criticato aspramente l’esplorazione del petrolio nella regione, ponendosi in contrasto con il suo omologo brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva che invece non si oppone ai nuovi blocchi offshore che la statale Petrobras vorrebbe avviare proprio alla foce del Rio delle Amazzoni.

Le posizioni dei capi di Stato al vertice in Amazzonia

Nel suo intervento al vertice dell’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica (Acto), il leader colombiano ha affermato: «L’esplorazione petrolifera nella foresta genera un enorme conflitto etico, soprattutto per le forze progressiste che dovrebbero stare dalla parte della scienza». La posizione di Petro è più in linea con quella della ministra dell’Ambiente brasiliano, Marina Silva, come lui preoccupata per i potenziali rischi ecologici. L’ex attivista ambientale ha difeso la decisione presa a maggio dall’Istituto brasiliano dell’ambiente (Ibama) di negare la licenza a Petrobras e ha ironizzato: «Non si possono rendere più flessibili le licenze ambientali, come non si può rendere più flessibile la cardiochirurgia: i processi di licenza sono processi tecnici».

 

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