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Vertice governo-sindacati, Landini e Bombardieri: «La manovra continua a essere sbagliata»
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato le rappresentanze dei lavoratori a Palazzo Chigi in un vertice governo – sindacati che, però, non avrebbe del tutto convinto Cgil e Uil sulla nuove norme presenti nella legge di Bilancio 2023. Sia Maurizio Landini che Pierpaolo Bombardieri, infatti, al termine dell’incontro hanno ribadito che la manovra continus a essere sbagliata e che, soprattutto, non tenga conto di quanto chiesto dai lavoratori da loro rappresentati.
Le pensioni di vecchiaia
Al centro del dibattito tenutosi al vertice, cui hanno preso parte anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, i due vicepremier e ministri dei Trasporti e degli Esteri Matteo Salvini e Antonio Tajani, e la ministra del lavoro, Marina Elvira Calderone, si è discusso soprattutto del tema delle pensioni di vecchiaia. Il governo, stando a quanto detto dalla presidente del Consiglio durante il vertice, sarebbe intenzionato a modificare la norma prevista dall’articolo 33 della Manovra che risulta, attualmente, essere penalizzante sul calcolo delle pensioni. Così Giorgia Meloni durante il vertice: «Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31.12.2023 i requisiti attualmente previsti. Questo per tutti, non solo per il comparto sanità. Per il comparto sanità si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere». Il governo si sarebbe dunque impegnato per salvaguardare l’assegno di chi va in pensione con i requisiti di vecchiaia e limitare il taglio per chi cessa di lavorare in anticipo, mantenendo i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023.
Per i sindacati la manovra resta sbagliata
Se da un lato c’è il governo che, nella persona di Giorgia Meloni, ha definito il confronto con i sindacati come «franco e costruttivo», dall’altra ci sono i rappresentanti dei lavoratori che continuano a non ritenere sufficiente quanto discusso. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine dell’incontro: «Continua ad essere una manovra sbagliata, il governo non ha cambiato nulla e non ascolta la piazza. Conferma tutte le ragioni dello sciopero perché al di là dell’ascolto, al momento il governo non ha cambiato nulla della manovra». E ancora, sull’articolo 33: «Si è limitato a dire che stanno ragionando». Concorde anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Si conferma ancora una volta l’insensibilità alle tante richieste che vengono dalle piazze. Alla domanda se è vero o falso che fanno cassa sulle pensioni, non hanno risposto, come ci aspettavamo».