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Venezia, ricoverato in psichiatria muore a 45 anni con una frattura al volto e un’emorragia cerebrale
Emergono nuovi elementi sul caso del decesso di Bruno Modenese, il 45enne di Pellestrina morto il 19 settembre scorso, dopo due giorni di ricovero all’ospedale Civile, con naso e zigomo fratturati e un’emorragia cerebrale. Due addetti alla sorveglianza dello stesso ospedale sono infatti indagati, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale. L’uomo sarebbe morto per le lesioni riportate.
La terapia intensiva e il coma
Modenese era un paziente in cura al Centro di salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima. Era stato portato al pronto soccorso per essere ricoverato nel reparto di psichiatria, ma il giorno successivo era stato trasferito in terapia intensiva e ai parenti venne riferito che si trovava in stato di coma, da cui non si è risvegliato. «Per un intero giorno ci hanno nascosto la verità, non ce l’hanno fatto vedere, giustificandosi dicendo che aveva problemi di saturazione dell’ossigeno nel sangue e che lo avevano intubato. Aggiungendo, addirittura, che i valori stavano tornado alla normalità. Cosa è successo a mio fratello? Vogliamo la verità», ha dichiarato il fratello Emanuele alla Nuova di Venezia e Mestre.
L’esposto della famiglia alla procura
La famiglia, che ha presentato un esposto alla procura della Repubblica, ha dichiarato che sul corpo del 45enne erano presenti lesioni ed ecchimosi, forse procurate da terzi nel tentativo di calmarlo. La Procura veneziana ha disposto per martedì 26 settembre il conferimento per l’autopsia sul corpo di Modenese, nella quale i due indagati potranno nominare dei consulenti di fiducia. L’Ulss 3 intanto ha costituito una commissione interna, annunciando la propria collaborazione a tutte le verifiche. Nell’esposto presentato in procura dagli avvocato Renato Alberini e Augusto Palese, come riportato dal quotidiano locale si legge: «All’ospedale Civile si era fatto trasportare volontariamente nella serata di sabato scorso in preda a sintomi di irrequietezza mentale e fisica. Da quel momento in poi i genitori, con i quali conviveva, non avevano avuto più sue notizie». E ancora: Modenese «dopo il ricovero, presentava una ingiustificata rottura del setto nasale, visibili segni di ecchimosi al volto e la frattura dell’osso zigomatico sinistro, con presenza, a seguito di TAC ed Angiotac, di emorragia cerebrale».