Ultima generazione, blitz al Battistero di Firenze

Un’altra azione nonviolenta è stata compiuta da parte degli attivitisti di Ultima Generazione che, alle 11.15 di lunedì 3 luglio, si sono fermati davanti al Battistero di Firenze e hanno iniziato a imbrattare i loro corpi con della salsa di pomodoro. Tra le ragioni della protesta vi sono i ritardi nella lotta al cambiamento climatico e la recente condanna dei due attivisti del movimento che si incollarono alla statua di Lacoonte all’interno dei musei vaticani.

Cinque attivisti di Ultima generazione hanno cosparso i loro corpi con della salsa di pomodoro, davanti al Battistero di Firenze.
Protesta Ultima generazione davanti al Battistero di Firenze (foto Twitter).

Il Battistero non è stato danneggiato

I cinque hanno srotolato uno striscione e all’arrivo della polizia municipale uno di loro, che si era rifiutato di alzarsi, è stato prelevato dagli agenti. I tecnici che hanno effettuato i primi rilievi davanti alla porta del Battistero situata di fronte all’ingresso della cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove è avvenuto il blitz di Ultima generazione, hanno confermato che è stato imbrattato solo il selciato davanti al Battistero, ma non l’edificio e che non sarà sporta nessuna denuncia. La società incaricata ha avviato le procedure di pulitura con acqua saponata e la salsa di pomodoro è stata rimossa. I giovani sono stati accompagnati negli uffici della polizia municipale.

Il post di Ultima generazione dopo il blitz 

Nella pagina Facebook di Ultima generazione, è comparso un post in cui è stato pubblicato il video dell’azione dei militanti davanti alla porta del Battistero a Firenze, accompagnato dalla spiegazione del gesto: «Fate chiasso, fatevi sentire! ha detto il Papa. C’è un collasso climatico in corso e chi manifesta viene sempre di più represso. Tu starai a guardare oppure scenderai in azione? Guido ed Ester hanno iniziato a compiere azioni nonviolente di disobbedienza civile nonviolenta per esigere lo stop dei sussidi pubblici ai combustibili fossili. In loro solidarietà, oggi a Firenze anche Corso, Riccardo, Giordano, Christian e Charlie hanno scelto la vita, hanno deciso di fare tutto il possibile per portare attenzione sul collasso climatico».

 

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