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Tunisia, Saied rifiuta i fondi Ue: «Non accettiamo elemosina»
Kais Saied ha annunciato che la Tunisia ha rifiutato la prima tranche del pacchetto finanziario dell’Unione europea destinato a sostenere il bilancio dello Stato africano. Il presidente tunisino ha spiegato che l’erogazione di questa somma di denaro ignora il Memorandum d’intesa siglato a luglio con Bruxelles e gli esiti della conferenza di Roma sulle migrazioni.

«La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità»
«La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità né l’elemosina. Il nostro Paese e la nostra gente non vogliono pietà, ma esigono rispetto», ha detto Saied. «Respingiamo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Ue, e non per l’importo, perché tutta la ricchezza del mondo non vale un grammo della nostra sovranità, ma perché la proposta contraddice il Memorandum d’intesa firmato a Tunisi nello spirito che ha prevalso alla conferenza di Roma di luglio».
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Il pacchetto da 127 milioni di euro annunciato da Bruxelles
A sostegno dell’attuazione del memorandum d’intesa Ue-Tunisia firmato a luglio, il 22 settembre Bruxelles ha annunciato lo stanziamento di 127 milioni di euro: 60 come sostegno al bilancio della Tunisia e altri 67 destinati al controllo dei flussi migratori. La Commissione Ue ha spiegato che «questo primo pacchetto si basa sulla stretta cooperazione con Tunisi per quanto riguarda la repressione delle reti di trafficanti illegali». Complessivamente Il Memorandum d’intesa per la partnership strategica e globale fra Unione europea e Tunisia, firmato a Cartagine dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal premier dei Paesi Bassi Mark Rutte e da Saied, prevede l’esborso in tempi brevi di 150 milioni di euro a supporto del budget del Paese nordafricano e 105 milioni per la gestione delle frontiere.