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Tre suore volevano pregare per Messina Denaro in ospedale: «La polizia ci ha mandate via»
Tre suore hanno tentato di pregare accanto al corpo di Matteo Messina Denaro, morto il 25 settembre scorso, ma sono state mandate via dalla polizia. A raccontarlo è il Corriere della Sera, che ha riportato la storia di Madre Donatella, suor Emanuela e suor Teresa Benedetta. Le tre donne sono monache benedettine di clausura del monastero dei Santi Cosma e Damiano di Tagliacozzo. Il 26 settembre, intorno alle 11, si sono recate all’ospedale San Salvatore dell’Aquila per portare la superiora del convento a una visita oculistica. Dopo, però, hanno preso una deviazione prima di rientrare al monastero per andare all’obitorio e pregare per il boss di Castelvetrano, arrivando però poco prima dell’autopsia.

Madre Donatella: «Volevamo pregare per lui nonostante tutto»
Madre Donatella ha raccontato: «Siamo andate all’obitorio. Sapevamo che lì si trovava il corpo di Matteo Messina Denaro volevamo pregare per lui, nonostante tutto. Ma la polizia non ci ha fatto entrare». E suor Emanuela, la più giovane, ha confermato: «Sì, è vero, volevamo pregare davanti al corpo. Sappiamo benissimo chi era e i crimini che ha commesso ma è pur sempre un figlio di Dio». A concludere è stata Teresa Benedetta: «Gli è stato negato il funerale religioso, va bene. Ma ricordatelo ogni anima ha il diritto di essere salvata».

La messa per Messina Denaro cancellata per «prudenza pastorale»
Nella mattinata del 27 settembre, invece, don Tommaso Izzo, parroco della chiesa Maria Santissima Annunziata di Licignano Casalnuovo di Napoli, ha prima organizzato, con tanto di post su Facebook, e poi annullato una messa in suffragio del boss. I fedeli, indignati, si sono rivolti al deputato di Europa Verde, Emilio Borrelli, per segnalare la vicenda. Il parroco ha annullato tutto per «prudenza pastorale».
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