Tossicodipendenze in Italia: aumenta il consumo di droga e alcol tra i più giovani

L’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse nel mondo del calcio ha acceso i riflettori sui rischi derivanti dall’esercizio del gioco d’azzardo su piattaforme illegali, con un allarme riferito soprattutto ai più giovani – protagonisti indiscussi del mondo del web e fascia con maggiore dimestichezza con la tecnologia. Un rischio concreto, considerando che adolescenti di 13-14 anni hanno già avuto esperienze di scommesse, molti sanno come funzionano i bitcoin e altri come si “gioca” in Borsa. Ma, osservando i dati della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2023, raccolti dalle amministrazioni centrali, periferiche, dai centri di ricerca e dagli enti del privato sociale competenti in materia, emerge che i numeri più allarmanti per le nuove generazioni siano quelli riguardanti il consumo di droghe e alcol.

Nel 2022 l’assunzione di sostanze stupefacenti è salita al 27,9 per cento tra i giovani

L’adolescenza e la giovane età adulta costituiscono una fase di vita universalmente riconosciuta come particolarmente delicata, caratterizzata da profondi mutamenti a livello fisico, emotivo e sociale. Durante questo periodo, l’impulsività e la ricerca di nuove esperienze possono indurre i ragazzi ad adottare comportamenti rischiosi tra cui l’uso di sostanze psicoattive, legali e illegali, che risultano piuttosto diffuse tra i ragazzi. Nel 2022 si è osservato un generale aumento dei consumi, che sono tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli prepandemici. L’assunzione di sostanze stupefacenti è infatti cresciuta sia nella fascia 18-64 anni sia nella fascia 15-19 anni, con un preoccupante incremento tra i giovani rispetto ai dati riferiti al 2021 (i consumi sono aumentati dal 18,7 al 27,9 per cento) – soprattutto per quanto riguarda cannabis e NPS (Nuove Sostanze Psicoattive). Si tratta, in quest’ultimo caso, di un insieme ampio e dinamico di composti sintetici che, essendo rapidamente manipolabili, sono difficili da rilevare e contengono sostanze molto pericolose o potenzialmente letali. Circa il 6 per cento degli studenti dai 15 ai 19 anni, equivalente a oltre 140 mila ragazzi, le ha assunte almeno una volta nel 2022. Quelle maggiormente popolari tra la Gen Z sono i cannabinoidi sintetici (4,4 per cento), che hanno visto un ritorno ai valori pre-pandemici, seguiti da oppioidi sintetici (0,9 per cento), ketamina (0,7 per cento) e catinoni (0,5 per cento). La Relazione ha inoltre evidenziato una crescita del consumo di cocaina, tra le sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia, che nell’anno è stata consumata da circa 44 mila studenti tra 15 e 19 anni, pari al 2 per cento della popolazione studentesca.

Alcol consumato da quasi 2 milioni di studenti

Per quanto riguarda invece le sostanze psicotrope legali, la più diffusa è l’alcol, consumato nel 2022 da circa 1 milione e 900 mila studenti di 15-19 anni. Per oltre 780 mila (33 per cento) si è trattato di un consumo elevato che ha portato all’intossicazione alcolica e, tra i 18-24enni, la quota di quanti si sono ubriacati nell’ultimo anno è circa il 50 per cento. In forte aumento anche l’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, che nell’anno ha coinvolto quasi 270 mila 15-19enni. Queste sostanze risultano da sempre più diffuse tra le studentesse per le quali, nel 2022, si sono registrati i valori di consumo nell’anno più elevati mai osservati (15,1 per cento).

I nuovi rischi legati a Internet 

Oltre all’uso di sostanze, negli ultimi anni, si è assistito all’emergere di ulteriori comportamenti a rischio e potenzialmente additivi, spesso legati alle nuove tecnologie. In seguito alla pandemia si osserva infatti un incremento dell’utilizzo di Internet a rischio e della percentuale di vittime e autori di atti di cyberbullismo. Sempre nel mondo delle relazioni digitali emergono nuovi fenomeni come il ghosting o il ritiro sociale volontario. Il primo, nel 2022, ha coinvolto oltre 850 mila studenti, mentre sono circa 55 mila i ragazzi che sono rimasti isolati per oltre sei mesi. Nello scenario attuale si osserva sempre più frequentemente una concomitanza di questi comportamenti, associati spesso tra loro e al consumo di sostanze psicoattive, legali e illegali. Si configura dunque la necessità di considerare numerose dimensioni di fragilità in una fase dello sviluppo così delicata e l’urgenza di prospettare una presa in carico multidisciplinare capace di accogliere i bisogni dei più giovani.

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