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Toilette smart e sesso delle alici: assegnati gli IgNobel 2023
Nella scienza ci sono dei riconoscimenti che «fanno prima ridere e poi pensare». Si tratta degli IgNobel, i premi dedicati alle 10 ricerche e scoperte più stravaganti e più bizzarre assegnati dalla rivista Annals of Improbable Research. L’edizione 2023 si è svolta, come le precedenti tre dallo scoppio della pandemia, interamente online alla presenza di studiosi vincitori dei più celebri e acclamati Nobel. Numerosi i campi sotto osservazione, dalla letteratura alla chimica, passando per l’ingegneria meccanica e la salute pubblica. Spiccano indubbiamente un’analisi sul perché gli esperti amino leccare rocce e fossili, ricerche sul sesso delle alici e la rianimazione dei ragni o l’invenzione di toilette intelligenti. Tra i vincitori però non c’è nessun italiano.
Congrats to Jan Zalasiewicz @LeicesterPalaeo for picking up the geology/chemistry #IgNobel last night for his explanation of why many scientists like to lick rocks. https://t.co/N11zFIW8DD #EatingFossils (@palaeojoe demo in picture). pic.twitter.com/z682jgqM4Q
— Jonathan Amos (@BBCAmos) September 15, 2023
Dalla chimica all’ingegneria meccanica, tutti gli IgNobel 2023
Impossibile non iniziare dal curioso riconoscimento per la chimica, assegnato al polacco Jan Zalasiewicz per la sua ricerca sul perché gli scienziati leccano fossili e rocce. Ha rivelato infatti che nel XVIII secolo, l’italiano Giovanni Arduino utilizzava il gusto per distinguere i minerali. Oggi però la ragione è diversa. «Lo facciamo per aiutare la vista, dato che una superficie bagnata mostra le sue proprietà meglio di una asciutta», ha spiegato nel ritirare il premio. Quanto alla nutrizione, l’IgNobel 2023 è invece andato ai giapponesi Homei Miyashita dell’Università Meiji e Hiromi Nakamura dell’Università di Tokyo per uno studio sulle bacchette da sushi elettrificate. «Possono cambiare il gusto del cibo immediatamente con la stimolazione elettrica», hanno detto gli esperti. «Un’azione impossibile con i condimenti convenzionali».
Passando alla salute pubblica, ha trionfato il sudcoreano Seung-min Park grazie all’invenzione della Stanford Toilette, un bagno smart in grado di effettuare analisi in poco tempo. Permette infatti di controllare le urine e le feci tramite numerosi sensori posti all’interno del water. È possibile, secondo il suo studio, restringere nettamente i tempi e migliorare la prevenzione per eventuali malattie. Quanto all’ingegneria meccanica, l’IgNobel 2023 è andato a cinque scienziati provenienti da India, Malesia, Usa e Cina. Encomio speciale infatti per la ricerca sulla rianimazione dei ragni, al fine di utilizzarli come strumenti da presa. «L’idea è nata quando nel laboratorio ne abbiamo visto uno rannicchiato in un angolo», ha raccontato Te Faye Yap, principale autore dello studio. «Le zampe funzionano come un pugno chiuso grazie a forti muscoli flessori. Con un approccio necrobiotico abbiamo creato una pinza che potrebbe anche afferrare oggetti irregolari».
Insegnanti noiosi e peli nel naso, i premi per medicina e letteratura
Il premio per la fisica è andato invece a un team spagnolo che ha analizzato per mesi il sesso delle acciughe. Si è infatti scoperto che si radunano di notte al largo delle coste galiziane per deporre le uova, creando così dei piccoli vortici che mescolano l’acqua. «Non avrei mai pensato di poter attirare così tanta attenzione», ha raccontato Bieito Fernandez Castro nel ricevere il premio. Nell’educazione hanno vinto otto scienziati che hanno spiegato perché alcuni insegnanti, annoiati del proprio lavoro, a lezione trasmettano il loro stato emotivo agli studenti. «La noia genera noia», si legge nella ricerca. L’IgNobel 2023 per la psicologia è andato a Stanley Milgram, Leonard Bickman e Lawrence Berkowitz per aver condotto un esperimento in una strada cittadina per vedere quanti passanti si fermano a guardare in alto quando vedono degli estranei fare la stessa cosa.
Un estudo sobre bioturbulencia na costa de Bueu, coa participación do IIM e publicado en @NatureGeosci, fíxose co @IgNobel de Física 2023!
Un xeito de achegar ao público ciencia de calidade que fai rir… e tamén pensar. Parabéns ao equipo!
https://t.co/WOpkrTDkiy https://t.co/n8ksLhsyk3 pic.twitter.com/bR4ujcatqb
— Instituto de Investigacións Mariñas – CSIC (@IIM_CSIC) September 15, 2023
L’Ignobel 2023 per la medicina è invece stato assegnato a un team di otto scienziati che ha analizzato vari cadaveri per scoprire se le narici di un soggetto contengono un uguale numero di peli. Passando al campo della letteratura, l’Annals of Improbable Research ha voluto premiare una peculiare ricerca sulle sensazioni che si percepiscono quando si scrive ripetutamente la stessa parola. Ne deriva un fenomeno altrimenti noto come Jemais vu, ossia quando le persone non reputano familiare qualcosa che in realtà dovrebbe esserlo. Nella comunicazione ha vinto un’equipe sudamericana che ha analizzato le attività mentali di un soggetto esperto nel parlare al contrario.