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Terremoto di Amatrice, Meloni: «Cambio di passo sulla ricostruzione»
«Sono trascorsi sette anni dal terribile terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via ad una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione. Quattro le Regioni colpite, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati. Meravigliosi ‘luoghi dell’anima’ – da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri – che sono nel cuore di tutti noi. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari». A dichiararlo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Sette anni fa il #terremotoCentroItalia colpì #Amatrice e altre comunità nelle Marche, Umbria e Abruzzo: le squadre dei #vigilidelfuoco operarono sin da subito, salvando 297 persone tra le macerie.
Oggi il pensiero del Corpo nazionale è per le 299 vittime#pernondimenticare pic.twitter.com/F7fjmEXbwk— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) August 24, 2023
«Nuovo impulso alla ricostruzione»
«In questi mesi» – ha aggiunto – «dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche». Meloni ha sottolineato che «a questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista» – ha proseguito – «l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma NextAppennino, finanziato dal Piano nazionale complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo».