Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Terna, Di Foggia sotto schiaffo: tutti i retroscena del cda del 3 agosto
Un disastro, una situazione incredibile, uno sfregio alle competenze anche di quelle brave donne manager che avrebbero potuto guidare Terna, e invece sono state escluse perché non avevano santi in paradiso. O in famiglia, quella della premier, la cui sorella d’Italia Arianna le aveva suggerito il nome. Questi i commenti che hanno preceduto giovedì 3 agosto un consiglio d’amministrazione convocato per le 18 e durato oltre la mezzanotte che ha provato a mettere una toppa per arginare le polemiche dopo che l’ad Giuseppina Di Foggia aveva silurato tre top manager del colosso della distribuzione elettrica, senza minimamente pensare di sostituirli. Ovvero il direttore finanziario Agostino Scornajenchi, quello del Corporate Affairs Giuseppe Del Villano, e il capo della comunicazione Massimiliano Paolucci.
Al cda straordinario convocato da De Biasio, Di Foggia ha rivendicato il diritto a scegliersi i manager
Il cda straordinario era stato convocato non da Di Foggia ma dal presidente Igor De Biasio. Se fosse stato per l’ad, non ne esistevano i presupposti visto che a suo dire tutto era normale e visto che, seguendo senza fretta la sua agenda, avrebbe sostituito i tre dirigenti. Peccato che Terna sia una società quotata, e questo a Di Foggia non deve essere ancora ben chiaro. Alla riunione del Consiglio erano presenti fisicamente, con il presidente, cinque consiglieri, tra cui Enrico Cucchiani, ex ad di Allianz e Intesa, che ha rammentato all’ad quelli che sono i doveri di governance di una società quotata. Gli altri seguivano in collegamento. Di Foggia, da parte sua, ha tenuto il punto, rivendicando le sue prerogative così come il diritto a scegliersi i manager. Ha ammesso di aver avuto un incontro a quattr’occhi con Giorgia Meloni senza peraltro dire nulla sul contenuto.
Mef e Palazzo Chigi infuriati: provvidenziale l’intervento di Scannapieco
La premier aveva sentito la necessità di un chiarimento perché il mese scorso il suo capo di gabinetto Gaetano Caputi aveva convocato l’ad di Terna per colloqui, sulle voci che nel gruppo la confusione regnava sovrana. E lei di rimando gli aveva fatto sapere di essere disponibile dopo il 13 agosto. Quando si è saputa la cosa, Palazzo Chigi e Mef sono andati su tutte le furie. C’è voluto l’intervento di Dario Scannapieco, ad di Cdp, azionista forte di Terna, per rimediare all’incidente.
Scornajenchi resterà nel ruolo fino al 31 agosto, Del Villano sostituito ad interim da Emilia Rio
Tutto risolto dunque? Nemmeno per idea. Le vacanze d’agosto incombenti hanno solo rinviato il problema. Su probabile sollecitazione della Consob, Terna ha fatto sapere di aver raggiunto con Scornajenchi un accordo consensuale di risoluzione del rapporto di lavoro che prevede altresì la sua permanenza nel ruolo sino al 31 agosto 2023, e in azienda fino al 31 dicembre dello stesso anno. Mentre Del Villano è stato sostituito ad interim da Emilia Rio, finora direttrice People Organization and Change del gruppo. Per il resto se ne riparlerà a settembre. Sarà determinante vedere allora se Meloni difenderà a oltranza la sua scelta, o sarà costretta a sfiduciare Di Foggia. Nonché quale sarà l’atteggiamento del cda, che l’ha praticamente commissariata, dove anche i consiglieri di nomina Cdp e Assogestioni, sin qui vicini all’ad, hanno cominciato a prendere le distanze. Nel frattempo, in Borsa, Terna ha peso quasi il 5 per cento.