Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Tennis, Ons Jabeur dona parte del suo premio delle Wta Finals ai palestinesi
La tennista tunisina Ons Jabeur ha annunciato l’intenzione di donare parte del suo premio in denaro delle Wta Finals per aiutare il popolo palestinese a Gaza. Lo ha detto a margine della vittoria del primo turno del torneo in corso a Cancun.
Non un messaggio politico ma una «questione di umanità»
Le Wta Finals sono considerate la rassegna più importante dell’anno dopo le quattro prove del Grande Slam, cui prendono parte le prime otto tenniste della classifica del singolare e le prime otto del doppio. L’ex numero due del mondo ha vinto il primo turno delle fasi a gironi contro Markéta Vondroušová per 6-4, 6-3. Nell’intervista post partita ha trattenuto le lacrime mentre parlava del conflitto in corso a Gaza. «Sono molto contenta della vittoria, ma la situazione nel mondo non mi rende felice», ha detto la tre volte finalista del Grande Slam. «È molto dura vedere bambini e neonati morire ogni giorno. È straziante. Ho deciso di donare parte del mio premio in denaro per aiutare i palestinesi. Non posso essere contenta di questa vittoria», ha aggiunto. La decisione di donare parte del suo premio, ha spiegato, «non è un messaggio politico, è umanità».
Tunisian tennis star Ons Jabeur says after her first win at the WTA Finals that she is donating part of her prize money to help Palestinians.
– WTA video pic.twitter.com/qWJLcx929Z
— Baker Atyani (@atyanibaker) November 2, 2023
«Fatico a concentrarmi sul tennis, ogni giorno vedo immagini orribili»
Nella conferenza stampa post-partita, Jabeur ha proseguito parlando delle difficoltà nel mantenersi strettamente concentrata sul tennis di fronte a quanto sta accadendo in Medio Oriente. «Cerco di stare il meno possibile sui social media, ma è molto difficile. Ogni giorno mi imbatto in video e foto orribili, che non mi aiutano a dormire o a recuperare nella maniera che vorrei. Mi sento senza speranza, sento che non posso fare nulla. Mi piacerebbe avere una bacchetta magica e far finire tutto questo per riportare la pace. Forse posso dare un piccolo aiuto donando una parte del mio premio, anche se so che, alle persone che vivono la guerra, i soldi interessano poco», ha concluso.