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Stupro di gruppo a Palermo, migliaia di uomini alla ricerca del video su Telegram
Lo stupro di Palermo avvenuto il 7 luglio ha scatenato la curiosità morbosa di migliaia di persone che sui social sono alla ricerca del video di quanto accaduto, visto che uno degli aggressori ha filmato la violenza. «È la ragazza di Palermo?», ha domandato qualcuno su un gruppo dove è stata pubblicata la foto della vittima, mentre altri chiedevano esplicitamente agli iscritti: «Ma quindi ancora niente?». Fino ad arrivare alle proposte: «Chi ha il video di Palermo? Scambio bene». Su Twitter (ora X) è stato segnalato per il momento un gruppo Telegram in particolare con quasi 20 mila iscritti, ma altre pagine simili sono spuntate, a volte spingendo gli utenti a iscriversi con la promessa di un contenuto che è in realtà indicato soltanto in un titolo.
Quasi 20 mila persone sono dentro a un gruppo Telegram per vedere il video dello #stupro di #Palermo.
Fate venire il vomito#stuproPalermo
Finché verrà fatta giustizia, vi terrò aggiornati su questo argomento. Seguitemi per non perdervi le prossime notizie.
pic.twitter.com/lAijikzXgD
— Leonardo Sonzogni (@Leosonzo) August 21, 2023
I precedenti di Telegram e il rischio di deepfake
La vicenda è stata ricostruita anche da la Repubblica, che ha recuperato alcuni dei messaggi dei ragazzi spiegando come la ricerca delle immagini della vittima dello stupro è probabilmente legata alla necessità, da parte di alcuni utenti, di creare deepfake, ossia foto e video iper realistiche della vittima di carattere pornografico. Il revenge porn in atto su Telegram in queste ore non è nemmeno un caso isolato. In passato Wired aveva condotto un’indagine approfondita sul fenomeno, svelando l’esistenza di una serie di gruppi da decine di migliaia di iscritti dove ogni giorno si consuma lo stupro virtuale di gruppo, con foto e video di donne pubblicate senza il loro consenso e spesso con contenuti al limite della pedopornografia.