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Strage di Mestre, la procura di Venezia: escluso il contatto del pullman con altri mezzi
Emergono i primi elementi dell’indagine della procura di Venezia che procede per il reato di omicidio stradale plurimo in riferimento all’incidente di Mestre avvenuto nella serata di martedì 3 ottobre e costato la vita a 21 persone, tra cui un neonato. «Non ci sono allo stato indagati» – ha detto il capo dei pm Bruno Cherchi – «mentre il guardrail, la zona di caduta del bus e lo stesso mezzo sono sotto sequestro». La procura ha anche acquisito la scatola nera «che sarà esaminata solo quando si saprà che non è un’operazione irripetibile altrimenti aspetteremo lo sviluppo dell’inchiesta, affinché tutte le parti coinvolte possano avere le perizie di parte».
#Mestre Il pullman precipitato dal cavalcavia è stato portato in un luogo isolato a un paio di chilometri dal luogo dell'incidente. Trattandosi di un pullman elettrico, si teme che le batterie al litio possano nuovamente prendere fuoco pic.twitter.com/8W2TU4Gpx7
— Local Team (@localteamit) October 4, 2023
Sentiti diversi testimoni
Gli inquirenti hanno ascoltato anche una serie di testimoni dal cui racconto è emerso che il primo a chiamare i soccorsi è stato l’autista di un altro bus che è stato affiancato, ma non toccato, dal mezzo precipitato. Nel dare l’allarme, ha anche lanciato un suo estintore verso il pullman. Tra le ipotesi che si fanno strada, restano quelle di una manovra azzardata o di un malore, evenienza quest’ultima che potrà essere accertata dall’autopsia. Secondo quanto riferisce il direttore della compagnia, Tiziano Idra, l’autista del pullman La Linea, Alberto Rizzotto, stava «guidando da tre ore e mezzo, peraltro non continuative» prima del tragico volo. «Non lavorava dal giorno prima» – ha aggiunto – «quindi aveva goduto abbondantemente delle ore di riposo previste. Non era certo stanco».
#Mestre Ecco il punto da cui è precipitato il pullman: le immagini ravvicinate pic.twitter.com/3VifnQbiZv
— Local Team (@localteamit) October 4, 2023
Il test del Dna per l’identificazione
Mentre sono 8 le vittime di cui è stato possibile accertare l’identità, tra le quali un bimbo di un anno e mezzo, una ragazzina di circa 11 anni e una di 28 anni, due giovani di 30, una donna di 38 anni e altre due di 65 e 70 anni, il procuratore di Venezia ha fatto sapere che si ricorrerà all’esame del Dna. Nel fascicolo finirà anche il video che documenta l’incidente. Si tratta di un filmato registrato dalla Smart control room che coordina i servizi di sicurezza del comune lagunare, acquisito dalla polizia locale.
Ecco come appare mercoledì mattina il punto in cui un pullman è precipitato da un cavalcavia di #Mestre la sera prima. Dal basso si vede il guard rail divelto, mentre qualcuno ha deposto dei fiori per rendere omaggio alle numerose vittime. pic.twitter.com/hMbZ6YhZdx
— Local Team (@localteamit) October 4, 2023
Il procuratore di Venezia: «Nessun incendio»
«Stiamo lavorando sulla dinamica dell’incidente che ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un’ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo», ha spiegato Cherchi. «Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi. Non si è verificato alcun incendio» – ha spiegato – «né dal punto di vista tecnico né c’è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo». Il procuratore ha inoltre aggiunto che «i testimoni hanno detto che il bus andava piano, il tratto stradale prima è in salita e comunque, oggettivamente, non permette alte velocità. Comunque ci arriveranno i dati a certificare anche questo», ha concluso.