Spalletti, un decreto “alla Lissner” per salvarlo dalla clausola con De Laurentiis

Il “via” lo aveva dato Gennaro Sangiuliano, che in qualità di ministro della Cultura aveva trovato il modo per togliersi di torno Stéphane Lissner dalla guida del Teatro San Carlo di Napoli, inventando un limite d’età per poter ricoprire il ruolo di sovrintendente: un bel decreto legge per far scattare la mannaia della pensione a 70 anni, con buona pace (eterna) del diritto. Ora c’è in ballo la fuga di Roberto Mancini dalla Nazionale di calcio e l’arrivo di Luciano Spalletti come commissario tecnico: già, ma con il contratto che aveva firmato con Aurelio De Laurentiis e con il Napoli come si fa? Chi paga per la fine anticipata dell’accordo con Spalletti? Ecco allora la “mandrakata” governativa, da un esecutivo che ha fatto conoscere la sua disinvoltura in tema di norme con la “tassa sugli extraprofitti” addossata alle banche. Qual è l’ideona che alcuni azzeccagarbugli stanno progettando, a beneficio di Giorgia Meloni e del suo ego? Un decreto legge formato da un solo articolo con il quale, in sostanza, si stabilisce che «è nulla ogni penale inserita nei contratti per un passaggio di un tecnico/dirigente da una società sportiva a una federazione associata al Coni». Aurelione è avvisato, e pure il suo collegio di legali…

Spalletti, un decreto alla Lissner per salvarlo dalla clausola con De Laurentiis
Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis (Getty).

Quegli extraprofitti di Mediaset

Perché mai solo le banche devono essere colpite dagli extraprofitti? In quel di Capalbio, tra quel che rimane della “piccola Atene” cara alla sinistra, si dibatte degli utili «stratosferici» di alcuni gruppi. Per esempio, si è sentito dire, «nel mondo dell’editoria tutti perdono, e comunque è difficile stare a galla, chi vanta i cosiddetti “margini ingiusti” è Mediaset, perché non tassarla? Forse perché lì ci lavora il compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno?».

Spalletti, un decreto alla Lissner per salvarlo dalla clausola con De Laurentiis
Andrea Giambruno (Imagoeconomica).

Metti Ferrero tra Zuckerberg e Musk

«Giovanni Ferrero è più ricco di Mark Zuckerberg. Elon Musk in Italia doveva incontrare lui, altro che il padrone di Facebook», dicono sorridendo ad Alba. Fatto sta che il gruppo della Nutella ha fatturato 14 miliardi di euro e continua a crescere, guardando al futuro con la creazione di Ferrero Technical Center, il polo di innovazione tecnica della multinazionale alimentare italiana, un progetto nato dall’esigenza di riunire le attività di engineering dell’azienda, firmato dall’architetto Enrico Frigerio. Senza perdere di vista la produzione, ogni giorno, immortalata dal fotografo d’arte Edoardo Montaina. E alla fine di agosto, come insegna la storia della famiglia, non mancherà la riunione dei vertici, nella piemontese Alba, guardando la grande scultura di Valerio Berruti nella piazza Michele Ferrero.

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Giovanni Ferrero (Getty).

Segre e il patrimonio linguistico

Il discorso pronunciato da Massimo Segre contro Cristina Seymandi è destinato a entrare nella storia del (mal)costume italiano. «Ma il Comune di Torino potrebbe approfittarne», afferma un amico della coppia, «è uscito un bando della Regione Piemonte dedicato alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio linguistico e culturale. Sarebbe interessante creare un progetto sulle parole da pronunciare per siglare la fine di una coppia, con stile sabaudo». Non è uno scherzo: i fondi esistono ed ammontano a 700 mila euro, e gli enti locali possono richiedere contributi fino a 15 mila euro. C’è tempo fino al 4 settembre per partecipare.

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