Settore orafo, l’export italiano metà del totale Ue anche nel primo semestre 2023

Nel primo semestre 2023, il settore orafo italiano ha realizzato esportazioni per 4,7 miliardi di euro con una crescita del 16,4 per cento, confermando il proprio ruolo di protagonista nel contesto europeo (poco meno della metà delle esportazioni dell’UE27 sono riferite all’Italia). Tra i mercati di sbocco, grazie a una crescita del 68 per cento e un importo di 780 milioni di euro, la Svizzera ha superato gli Stati Uniti, che comunque hanno presentato una crescita sia in valore (5 per cento), sia in quantità (14 per cento) con 578 milioni di euro. Seguono gli Emirati Arabi Uniti con 544 milioni di euro, in linea come valore al dato del primo semestre 2022 e la Francia con 478 milioni di euro. Da rilevare, inoltre, tra i diversi mercati di riferimento, il continuo rafforzamento delle vendite verso l’Irlanda (+21 per cento), che negli ultimi anni ha assunto il ruolo di hub logistico per il gioiello Made in Italy.

Cresce la domanda cinese, giù quella americana

Nel periodo preso in esame, la domanda mondiale di gioielli in oro è stata pari a oltre 950 tonnellate, con una dinamica più vivace nel secondo trimestre (+3,1 per cento) rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Il mercato cinese, per effetto anche del rimbalzo in seguito all’eliminazione delle misure restrittive, presenta una crescita sostenuta (+19 per cento) trainata dalla ripresa della socialità e anche dal ritorno ai matrimoni sospesi negli anni precedenti. In riduzione, invece, la domanda dall’India, che rappresenta il secondo mercato per domanda di gioielli e che ha mostrato un calo pari al -12 per cento e si è attestata a 207
tonnellate. Particolarmente rilevante la crescita della domanda turca, che mostra per il quarto trimestre consecutivo una crescita a doppia cifra e
raggiunge nei primi sei mesi il valore di circa 20 tonnellate, con un incremento dettato soprattutto dalla domanda per investimento. La domanda americana, invece, ha mostrato un calo del 7 per cento, frutto anche di un progressivo spostamento dei consumi verso i servizi e condizionata dall’elevato prezzo dell’oro.

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