Scontri in Francia, muore giovane manifestante

Continuano le proteste in Francia, dove il numero delle persone arrestate durante le rivolte scoppiate dopo l’uccisione del diciassettenne Nohel M. da parte di un agente della polizia, è arrivato quasi a mille. Nella notte un giovane manifestante di soli 20 anni è morto cadendo dal tetto di un supermercato. Aumentano i feriti anche tra le forze dell’ordine: 79 registrati nella notte tra venerdì e sabato che, come riportato da Le Monde, vanno a sommarsi al precedente numero di agenti feriti pari a 249.

Un'altra notte di scontri in Francia, dove un giovane manifestante ha perso la vita cadendo dal tetto di un supermercato.
Francia, scontri tra polizia e manifestanti (Getty Images).

Il ministro dell’interno: «Vincerà la Repubblica, non i rivoltosi»

Durante un’intervista su BFM-TV, il ministro dell’interno Géral Darmanin ha denunciato «violenze inaccettabili a Lione e a Marsiglia», aggiungendo che «vincerà la Repubblica e non i rivoltosi». La premier Elisabeth Borne ha reso noto che non è più esclusa la possibilità di instaurare lo stato di emergenza. A Parigi intanto le forze dell’ordine sono intervenute per disperdere una manifestazione non autorizzata ed evacuare place de la Concorde.

Il governo ricorre ai blindati

Per contrastare le proteste, il governo ha annunciato il dispiegamento dei blindati della gendarmeria. Annullati tutti i grandi eventi. L’Onu è intervenuta per chiedere alla Francia di affrontare «i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine». Secondo quanto annunciato ieri dal sindaco di Nanterre, nel pomeriggio di oggi, sabato 1 luglio, dovrebbero svolgersi i funerali del giovane Nahel, in un clima definito di «discrezione».

Macron contro i social, colpevoli di alimentare la violenza

Nella giornata di ieri, venerdì 30 giugno, il presidente Macron, come riportato da IlSole24ore, ha accusato i social media di aver assunto un «ruolo considerevole» nell’incoraggiare gli atti di violenza. Snapchat ha fatto sapere di essere già intervenuta da martedì scorso per monitorare i contenuti relativi alle proteste. Silenzio da parte di TikTok e Meta, che non avrebbero ancora replicato in merito alle parole di Macron.

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