Scommesse, Salvini chiede le dimissioni di Gravina: Abodi e FdI frenano

Matteo Salvini e la Lega sono tornati alla carica e hanno chiesto, ancora una volta, le dimissioni del presidente della Figc Gabriele Gravina. Secondo il ministro delle Infrastrutture e i vertici del suo partito, il numero uno della federazione dovrebbe dimettersi, assumendosi la responsabilità del caso scommesse. A difendere Gravina è stato, invece, Andrea Abodi. Il ministro dello Sport ha attaccato la Lega in un’intervista a La Stampa. E Fratelli d’Italia, partito della premier Giorgia Meloni, ha espresso una posizione diversa rispetto al Carroccio.

Scommesse, Salvini chiede le dimissioni di Gravina Abodi e FdI frenano
Matteo Salvini (Getty Images).

Sasso: «Chiediamo le dimissioni di Gravina»

Il caso si è aperto già venerdì 13 ottobre. In una chat utilizzata dalla Lega per diffondere comunicati ai giornalisti, il deputato Rossano Sasso ha dichiarato: «Ciò che sta emergendo è inaccettabile. Lo sport non può essere un ambiente dove la ludopatia è all’ordine del giorno, dove il doping e le inchieste penali la fanno da padrone. Non possiamo continuare ad assistere a questo scempio, per questo chiediamo le dimissioni del presidente della Figc e di chi con lui sta ai vertici».

Abodi: «Non mi appassiona la caccia al colpevole»

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, è però di un altro avviso: «In pieno stile italiano, ora si muove una caccia al colpevole ed è un tema che non mi appassiona. Faccio fatica a pensare che i comportamenti dei singoli calciatori e il tema della ludopatia possano essere responsabilità della Federazione». E ha aggiunto: «Deve essere chiara la differenza tra gioco legale e illegale. Il gioco legale è trasparente, ha dei limiti alle somme che si possono spendere e i pagamenti sono tracciati. Il gioco illegale non ha nulla di tutto questo. Si deve contrastare la ludopatia, che è espressione di un disagio sociale, ma non si può rendere clandestino un settore economico che è regolato dallo Stato e dal quale lo Stato trae benefici».

Scommesse, Salvini chiede le dimissioni di Gravina Abodi e FdI frenano
Andrea Abodi e Gabriele Gravina (Getty Images).

La Lega contrattacca: «Serve un cambiamento radicale»

Ma dalla Lega arriva un nuovo attacco. In una nota, il partito di Salvini ha chiesto nuovamente al presidente di dimettersi: «Alla luce di quanto è accaduto e sta emergendo nel calcio italiano tra scommesse, doping, fallimenti sportivi, problemi infrastrutturali e televisivi, crisi economiche, cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto di milioni di appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento, a partire dalle dimissioni del presidente Gravina».

Marcheschi: «Dimissioni? Non sono la soluzione»

Tra Salvini e Abodi si è poi frapposto Fratelli d’Italia, con le parole del senatore Paolo Marcheschi. Quest’ultimo, responsabile Sport del partito di Giorgia Meloni, ha dichiarato: «Il calcio italiano ha necessariamente bisogno di un’opera auto riformatrice e il fenomeno delle scommesse rappresenta solo la punta di iceberg di un sistema contraddistinto da tempo da negatività ed episodi che ne dimostrano l’inefficienza. Abbiamo più volte sollevato questa problematica e crediamo che la soluzione a tutto ciò non sia rappresentata dalla richiesta di dimissioni di Gravina, che attengono all’autonomia del sistema calcistico, quanto piuttosto dal verificare se vi siano le condizioni di un commissariamento della Figc da parte del Coni».

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Biancofiore con la Lega: «Gravina deve avere un sussulto di dignità»

E anche la capogruppo al Senato per Civici d’Italia, Noi moderati, Coraggio Italia e Udc, Micaela Biancofiore, ha appoggiato la richiesta della Lega: «Per fermare la deriva sportiva e morale del mondo del calcio, che da troppo tempo ha messo radici, credo sia urgente un cambio ai vertici della Figc, come auspica Salvini insieme con tutto il mondo del calcio e della politica. Gravina dovrebbe avere un sussulto di dignità. Restare fermi, immobili di fronte agli accadimenti di questi ultimi giorni che profilano scandali ancora più ampi e disonorevoli per il calcio italiano sarebbe inaccettabile. Occorrono gesti forti di responsabilità, a cominciare dal vertice della federazione che ha bisogno di rigenerarsi con personalità autorevoli ed esemplari, capaci di invertire l’andazzo degli ultimi anni. Non si può pensare di restare fermi in attesa che la tempesta passi, c’è il rischio che arrivi l’uragano con effetti deleteri per la nostra società e per il ruolo stesso che il calcio esercita tra giovani e meno giovani».

Casini difende Gravina: «Nello sport c’è principio di autonomia»

Infine, è arrivata un’altra difesa a Gravina. Stavolta è stato Pier Ferdinando Casini, decano del Parlamento, a criticare la Lega e il vicepremier: «Vedo che Salvini stamattina ha chiesto le dimissioni di Gravina dalla Federcalcio. Pur essendo un tifoso, non sono onestamente in grado di valutare se il presidente Gravina abbia lavorato bene o no, ma da quando in qua il governo interviene sulle federazioni sportive? Non esiste più il principio dell’autonomia dello sport? Il vicepresidente del Consiglio dei ministri ha parlato a nome del governo? È tutto un po’ sorprendente».

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