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Scommesse, Fagioli patteggia: sette mesi di squalifica
Nicolò Fagioli non sarà squalificato per tre anni ma per sette mesi. L’annuncio sul patteggiamento, da parte della Procura federale, dovrebbe arrivare già nelle ore successiva ai vari colloqui intercorsi tra i giudici e il calciatore della Juventus. Quest’ultimo avrebbe così uno sconto di pena importante, grazie all’autodenuncia e alla collaborazione nel caso scommesse che sta sconvolgendo il calcio italiano ed europeo. Decisivo anche l’aver messo a nudo la sua ludopatia. Come sottolinea Gazzetta dello sport, ai colloqui in Procura ha partecipato anche Paolo Jarre, lo psichiatra che segue Fagioli da due mesi.
Fagioli salterebbe l’intera stagione
Il patteggiamento e la collaborazione hanno permesso a Fagioli di abbattere metà della pena, sfruttando quanto previsto dal codice Figc. E poi è stato chiesto uno sconto ulteriore, grazie al comma 2 dell’articolo 126 del Codice. Il testo specifica che resta «la possibilità di applicare le ulteriori diminuzioni derivanti dall’applicazione di circostanze attenuanti». Adesso la Procura informerà il procuratore generale dello Sport del Coni, Ugo Taucer, che avrà tempo dieci giorni per formulare eventuali «rilievi». Poi toccherà al presidente della Figc Gabriele Gravina confrontarsi con il Consiglio federale. Bisognerà aspettare 15 giorni e sarà deciso se la sanzione è da considerare congrua. Se così sarà, la proposta di accordo diventerà definitiva e Nicolò Fagioli rientrerà dopo sette mesi. Salterà tutta la stagione 2023/2024 e potrà tornare arruolabile dalla prossima.
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Gravina sulla ludopatia: «Una piaga»
Proprio il presidente della Figc ha parlato in mattinata della vicenda, nel corso di un evento all’ambasciata italiana a Londra in vista di Inghilterra-Italia. Gravina ha dichiarato: «Mi attribuiscono le responsabilità su quelli che successo. Ma non mi sento minimamente coinvolto. Umanamente si. Per me i ragazzi sono dei figli. Questi ragazzi non sono carne da macello. Non si possono lanciare elenchi così. La ludopatia è una piaga sociale. Non del calcio. Non solo del calcio. Un milione e mezzo sono malati di ludopatia. Chi ha sbagliato deve essere punito, ma chi chiederà aiuto, e c’è chi lo ha già fatto, noi lo aiuteremo. Non li abbandoneremo mai questi ragazzi».