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Sciopero attori, la proposta Clooney non decolla
La generosa proposta lanciata da George Clooney e altre star di serie A per sbloccare la vertenza degli attori di Hollywood è stata prontamente rispedita al mittente: «Grazie, ma no grazie», ha detto la presidente della Sag-Aftra, Fran Drescher, spiegando, in un video postato su Instagram, perchè quanto suggerito dai divi «non avrebbe alcun impatto sul contratto per il quale stiamo scioperando».
La proposta di Clooney era quella di abolire il tetto della quota associativa
Clooney, affiancato da altri attori tra cui, Scarlett Johansson, Kerry Washington, Tyler Perry, Bradley Cooper, Meryl Streep, Robert De Niro, Ben Affleck, Jennifer Aniston, Reese Witherspoon, Emma Stone, Laura Dern e Ryan Reynolds, che erano tutti presenti allo zoom con la Dreschner e il capo negoziatore Duncan Crabtree-Ireland, aveva proposto di abolire il tetto che blocca a un milione di dollari il massimo della quota associativa che le star devono pagare per essere membri del sindacato. Secondo i calcoli di Clooney, questo porterebbe a un’iniezione di fondi da 50 milioni di dollari all’anno (sulla base di un pool di 160 divi che guadagnano una media di 21 milioni di dollari all’anno): una cifra che potrebbe essere usata, ad avviso delle star, per coprire il gap che separa le richieste della Sag con quanto sono pronti a sborsare i produttori.
La presidente Dreschner ha respinto l’idea
«Il problema è che questo non ha nulla a che fare con il contratto. È come paragonare mele alle arance», ha continuato la Dreschner spiegando che sono gli studi a dover aprire il portafoglio per pagare equamente chi sta davanti alla macchina da presa. Clooney aveva proposto inoltre di ristrutturare la distribuzione dei profitti dello streaming in modo che i colleghi che guadagnano meno siano i primi ad essere pagati. Niente spiragli dunque, mentre l’agitazione cominciata a metà luglio si avvia a superare, il 21 ottobre, il traguardo del centesimo giorno. Intanto, a rendere ancora più amara la vita di attori da mesi senza lavoro, la Sag ha vietato agli iscritti al sindacato di scegliere costumi di Halloween ispirati a film e serie tv di successo come Barbie e Mercoledì per poi postare le loro immagini sui social media: sarebbe una forma di promozione indiretta vietata dal codice dell’agitazione.