Sciopero a Hollywood, migliaia di attori e lavoratori a rischio sfratto

Nonostante continui colloqui fra i sindacati e i produttori, lo sciopero a Hollywood non accenna a fermarsi. Gli sceneggiatori sono già entrati nel quarto mese di protesta, mentre gli attori si apprestano a raggiungere i 60 giorni di stop. Migliaia di lavoratori dello spettacolo rischiano però di perdere la casa, in quanto non più capaci di sostenere le spese per mutui e affitti o semplicemente di pagare le utenze. Come ha riportato l’Hollywood Reporter, l’Entertainment Community Fund (Ecf) ha erogato 5,4 milioni di dollari (circa 5 milioni di euro) a 2600 interpreti, sceneggiatori e membri delle troupe, con una media di 500 mila a settimana. Molto grave la situazione a Los Angeles e in tutta la California, ma non va meglio ad Atlanta e a New York. Il Sag-Aftra riceve fino a 75 richieste di assistenza al giorno, mentre prima degli scioperi non superavano la dozzina.

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Dall’inizio dello sciopero, attori e sceneggiatori vivono in auto o da parenti

Stando agli ultimi dati, ogni giorno uno o due lavoratori dello spettacolo ricevono l’avviso di sfratto. È il caso di David Baach, che ha recitato in diverse sitcom celebri negli States. «Ho lavorato un giorno a maggio e poi si è fermato tutto», ha raccontato. «Ho finito tutti i risparmi e negli ultimi mesi ho fatto giardinaggio nelle aree verdi del mio palazzo. A inizio agosto però ho trovato l’avviso di sfratto affisso sulla porta di casa». Come molti colleghi si è rivolto al fondo del sindacato Sag-Aftra, all’Ecf e al Motion Picture & Television Fund (Mptf), che ha elargito un assegno mensile di 1500 dollari. Un affitto a Los Angeles tuttavia ne costa in media 3 mila, pertanto non è sufficiente.

In difficoltà migliaia di attori e sceneggiatori, incapaci di pagare le bollette o gli affitti. Forse però si ferma anche il gaming.
Una protesta a New York dei lavoratori dello spettacolo (Getty Images).

«Le sovvenzioni sono utili, ma non dureranno a lungo», ha spiegato Bob Beitcher, presidente dell’Mptf. «Stiamo parlando di persone che sono costrette a vivere nelle loro auto oppure a chiedere aiuto ad amici e familiari». In attesa di una ripresa e del ritorno del lavoro, diventa sempre più difficile stringere la cinghia e decidere dove effettuare tagli alle spese. «Durante uno sciopero, puoi evitare le colazioni da Starbucks o ridurre le cene fuori», ha proseguito Baach. «Quando elimini tutto e non riesci a pagare le bollette, come fai a risparmiare?». Gli ha fatto eco Alex Rubin, sceneggiatrice e autrice del programma tivù Pay Up Hollywood. «Tra risparmi e disoccupazione, so esattamente per quanto potrò ancora pagare l’affitto», ha spiegato. «Quei numeri però diventano ogni giorno più piccoli».

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Pronti alla protesta anche gli artisti dei videogame

Sul piede di guerra anche attori e lavoratori nel mondo videoludico. Entro il 25 settembre, come riportato anche dalla Bbc, si terrà una votazione per decidere se indire uno sciopero che blocchi anche la produzione nel gaming. «Gli artisti che usano la propria voce o il performance capture per creare i personaggi meritano un contratto che rifletta il valore del loro lavoro», ha spiegato Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo del Sag-Aftra. «Qui la minaccia dell’intelligenza artificiale si fa ancora più forte». Per questo, il sindacato ha chiesto un aumento dell’11 per cento sulle retribuzioni, al pari di chi a Hollywood recita per cinema e tivù. «Siamo ancora una volta di fronte all’avidità dei datori di lavoro», ha sentenziato Fran Drescher, presidente del sindacato. «Ci opporremo alla loro tirannia».

In difficoltà migliaia di attori e sceneggiatori, incapaci di pagare le bollette o gli affitti. Forse presto in sciopero anche il gaming.
La presidente del sindacato Sag-Aftra Fran Drescher (Getty Images).
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