Scarpa da bambino di 2 mila anni fa scoperta in Austria: ha tutti i lacci

Una scarpa di oltre 2 mila anni con tutti i lacci ancora al loro posto. È l’incredibile scoperta che arriva da Dürrnberg, poco a sud di Salisburgo, in Austria. Data la sua taglia, corrispondente al moderno numero 30 nella tabella europea, gli archeologi ritengono appartenesse a un bambino, di cui però non è possibile con certezza stabilire l’età. L’intera calzatura è fatta di cuoio, ad eccezione dei lacci, miracolosamente ancora integri, che sono realizzati in lino. «Un simile ritrovamento è sempre speciale», hanno detto gli esperti alla Cnn. «Questo in particolare ci offre uno sguardo molto raro sull’epoca cui risale».

La scarpa ritrovata in Austria risale ai minatori dell’età del ferro

La calzatura si trova attualmente in Germania, presso il Museo minerario tedesco di Bochum-Leibniz. Con una prima analisi al radiocarbonio, gli archeologi hanno datato la scarpa al II secolo a.C., quando l’area era popolata principalmente da minatori. Proprio il sale, che i lavoratori cercavano instancabilmente in tutta la regione, ha consentito al reperto di conservarsi in perfetto stato. «Siamo di fronte a un oggetto eccezionale e molto raro», ha spiegato il professor Thomas Stöllner, capo del dipartimento di ricerca del museo. «Da decenni le nostre attività a Dürrnberg si concentrano sulle prime attività minerarie». Assieme alla scarpa da bambino, gli archeologi hanno rinvenuto quello che sembra essere il frammento di una pala in legno e i resti di una pelliccia con un laccetto, probabilmente utilizzata come cappuccio. «I reperti organici sono fra i più deperibili con il tempo», ha concluso Stöllner. «Per questo sono così importanti».

Già prima della scarpa da bambino, il museo di Bochum-Leibniz aveva riportato alla luce altre calzature in cuoio. Come riporta Arkeonews, fra i primi a dare la notizia del ritrovamento, nel 2021 un team ritrovò la scarpa di un uomo di 2 mila anni fa nella Bassa Sassonia. Probabilmente fu persa durante l’attraversamento di una palude o una zona fangosa. Nelle vicinanze apparve anche un sentiero tracciato con assi di legno, risalente all’incirca allo stesso periodo. «Le brughiere della Bassa Sassonia custodiscono un archivio unico», aveva affermato il ministro della Scienza e della Cultura Bjorn Thumle. «Non conservano solo pezzi lavorati e oggetti metallici, ma anche reperti organici».

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