Scacchi, donne trans escluse da tutti gli eventi mondiali femminili

La Federazione internazionale degli scacchi (Fide) ha vietato a tutte le donne trans di partecipare agli eventi mondiali femminili. Le nuove regole, che entreranno in vigore da lunedì 21 agosto, rimarranno attive fino a quando non saranno effettuate ulteriori analisi per riscontrare eventuali vantaggi, che comunque potrebbero richiedere fino a due anni. Nel frattempo, l’eventuale ammissione di una giocatrice sarà valutata caso per caso prima delle competizioni. Lo ha riportato il Washington Post, che non ha però specificato cosa abbia spinto la federazione a varare la nuova regola. Immediata la reazione da parte dei sostenitori dei diritti Lgbtq+, che hanno parlato di una mossa basata su «idee ignoranti» e che rappresenta un «insulto non solo alle donne transgender, ma alle cisgender e al gioco stesso».

Polemiche per le nuove regole negli scacchi della Fide. Cambiare sesso da donna a uomo inoltre porterà alla perdita di tutti i titoli vinti in carriera.
La Fide ha deciso di escludere le donne trans dagli eventi mondiali di scacchi (Getty Images).

Alcune giocatrici di scacchi perderanno anche i titoli conquistati finora

«Le persone che cambiano il proprio sesso da maschio a femmina non hanno alcun diritto di competere in eventi ufficiali per donne», ha deciso la Fide, che ha poi aggiunto novità sul riconoscimento dei titoli vinti negli anni. «Se una giocatrice detiene un trofeo in categorie femminili e decide di passare al maschile, ogni vittoria deve essere abolita». Stranamente, però, non accadrà nulla in caso contrario. Sempre secondo il Washington Post, non è chiaro se le nuove norme influenzeranno le giocatrici transgender già registrate oppure se verranno applicate solo a chi effettuerà la transizione in futuro. La stessa Fide non ha risposto infatti per ulteriori commenti e spiegazioni della decisione. «Sembra che le donne trans rappresentino la massima minaccia per gli scacchi», ha scritto su Twitter (X) Yosha Iglesias, giocatrice trans francese. «Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo?».

Il Center for Trans Equality ha invece parlato di «idee ignoranti» che insultano l’intero sistema. «Negli scacchi non c’è la dimensione di fisicità che potremmo vedere in altri sport, è un gioco di strategia», ha spiegato Richard Paigle, sociologo alla Monash University in Australia. «I maschi dunque sarebbero più abili strategicamente? Non è solo un’azione transfobica, ma anche antifemminista». Negli scacchi, intanto, la presenza femminile sta crescendo anno dopo anno, spinta dalla serie tv La regina degli scacchi. Nel 2020 però soltanto 37 degli oltre 1600 maestri internazionali erano donne.

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