Sardegna, scattano i primi sequestri di sabbia rubata sulle spiagge

A darne notizia nelle scorse ore è stata l’associazione Sardegna rubata e depredata: con l’arrivo dell’estate ha cominciato a ripetersi ancora una volta il fenomeno dei turisti che portano via dall’isola importanti quantità di sabbia e di altri piccoli “reperti” del territorio.

Un quintale di sabbia sequestrato negli aeroporti sardi

Soltanto nell’ultima settimana presso l‘aeroporto Elmas di Cagliari è stato sequestrato un quintale di sabbia e ciottoli trafugati come souvenir da viaggiatori inesperti che di recente hanno fatto visita alle magnifiche spiagge dell’isola. In base a quanto riportato da TgCom24 si tratterebbe in modo particolare di sabbie provenienti dalla spiaggia di Is Arutas e dai litoriali di tutta la costa di Baunei. Per quanto i visitatori potrebbero pensare che si tratti di un’azione innocua, in realtà portare via dalla Sardegna ciottoli, conchiglie e ingenti quantità di sabbia è assolutamente vietato dalla legge. C’è in particolare in vigore un divieto nazionale previsto dal Codice della Navigazione che assegna sanzioni amministrative dai 1.549 euro ai 9.296 euro per chi non rispetta gli ecosistemi marini. Tutto quello che si trova sulle spiagge, infatti, appartiene al Demanio: inoltre, rocce e sabbia sono elementi fondamentali per le spiagge, visto che ne scongiurano la progressiva erosione.

Nel 2022 sottratti oltre 72 chili di sabbia, sassi e conchiglie

Si tratta di uno scenario non certo nuovo per le autorità sarde, che ogni anno (soprattutto in estate) devono avere a che fare con questi furti da parte dei turisti più inesperti. Basti pensare che solo nel 2022 i viaggiatori sono stati in grado di portarsi via oltre 72 chili di sabbia, sassi e conchiglie dalla Sardegna, poi sequestrati nel corso della stagione estiva in porti e aeroporti. Le sanzioni sono state pesantissime: in totale, le autorità hanno emesso multe per circa 56 mila euro. I danni principali in questo senso sono stati fatti sui litorali del Sulcis Iglesiente e dell’Oristanese.

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