Sant’Antonio Abate, la sindaca usa l’indennità per finanziare un progetto per l’autonomia delle persone con disabilità

«Rinunciando alla mia indennità», ha spiegato Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, «ho potuto finanziare il progetto “Farò Housing“, un’iniziativa che darà la possibilità a quattro giovani affetti da disabilità intellettive di approcciarsi ad una vita di autonomia». Dal giorno del suo insediamento come prima cittadina, Abagnale ha deciso di rinunciare allo stipendio per finanziare progetti con finalità sociali e di interesse pubblico. Tra queste iniziative, venerdì 10 novembre è partita l’ultima fase del progetto “Farò Housing” curato dall’equipe della cooperativa Sociale Il Faro e coordinato dall’assessore alle Politiche sociali Catello Di Risi. Dall’inizio del 2023, in un centro convenzionato con la Regione Campania, i ragazzi hanno imparato azioni di vita quotidiana come rifarsi il letto, vestirsi da soli, fare la spesa, gestire piccole somme di denaro, preparare il caffè e cucinare.

Abagnale: «Ora è il momento di un nuovo percorso». Di Risi: «L’obiettivo è migliorare la loro qualità di vita»

La sindaca Abagnale ha spiegato: «Per loro è arrivato il momento di iniziare un nuovo percorso di indipendenza in un gruppo appartamento: per tre weekend di novembre, i quattro ragazzi saranno da soli in un bed & breakfast di Sant’Antonio Abate e condurranno una vita autonoma, ovviamente monitorati dai loro tutor». L’assessore Di Risi poi ha aggiunto: «L’obiettivo è migliorare notevolmente la qualità della loro vita, soprattutto quando i loro principali caregiver non potranno più essere presenti costantemente, dando loro la possibilità di essere autonomi e indipendenti nelle azioni di vita quotidiana». I responsabili della cooperativa Il Faro hanno chiarito che il progetto «punta a costruire percorsi formativi e occupazionali validi e concreti per rafforzare nel disabile la percezione di appartenere ad una comunità e a sviluppare legami solidi e significativi senza tralasciare le relazioni familiari, verso un futuro sociale più inclusivo, dove nessuno viene lasciato indietro».

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