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Santanchè nei guai anche per Ki Group: i pm chiedono il fallimento
La procura di Milano ha chiesto oggi, 20 settembre, il fallimento della Ki Group, società del gruppo Bioera che nel 2014 ha visto entrare in maggioranza Daniela Santanchè e l’allora compagno Caio Mazzaro. La decisione, scrive Repubblica, è arrivata nonostante le rassicurazioni che la stessa ministra del Turismo ha dato al Senato lo scorso luglio sul risanamento della società. Bocciata dai pm Luigi Luzzi e Giuseppina Gravina la richiesta di concordato con i creditori. Si complica dunque la situazione di Santanchè dopo il caso Visibilia.
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Dipendenti senza Tfr e emolumenti milionari per Santanchè e Mazzaro
Un’inchiesta di Report aveva portato alla luce come alcuni dipendenti non avessero ancora ricevuto il Tfr dopo essere stati licenziati. Anche diversi fornitori sarebbero falliti dopo non essere stati pagati. Al contrario, «sia Santanchè sia Mazzaro hanno ricevuto emolumenti per milioni di euro in qualità di componenti dei cda del gruppo che fa capo a Bioera». In Senato la ministra aveva assicurato che i Tfr sarebbero stati pagati e la società salvata, sottolineando che non aveva più «alcun ruolo operativo e societario» in Ki Group.

La procura sul concordato: «Nessuna garanzia prevista»
Secondo la procura «non sono state rispettate le condizioni di accessibilità allo strumento del concordato semplificato. In particolare non viene fornita alcuna indicazione in ordine a una effettiva e completa interlocuzione con i creditori, al fine di raccogliere un eventuale consenso». La capogruppo Bioera avrebbe dovuto sborsare una cifra pari a 1,6 milioni di euro per salvare Ki Group. Ma la procura ha sottolineato che «non è prevista alcuna garanzia. La ricorrente non pare abbia fornito un’analisi dei costi e dei ricavi di gestione attesi dalla prosecuzione dell’attività di presa prevista dal piano di concordato, con il fine di evitare un detrimento dei creditori nelle more della dismissione dell’intero patrimonio aziendale».
Bioera in perdita per 5,3 milioni
Non solo. Bioera è «gravata da una perdita di 5,3 milioni» nell’ultimo bilancio. I pm così hanno spiegato la decisione: «Essendo questa la situazione economica di Bioera, di cui questo ufficio chiede la liquidazione giudiziale, non si vede come la stessa possa farsi carico del peso economico del piano proposto da Ki Group». E infine hanno rilevato «la manifesta inattitudine del piano proposto e la non fattibilità dello stesso con riguardo alle garanzie offerte per assicurare la liquidazione».

L’avvocato dei dipendenti: «Solo vane promesse»
La richiesta dei pm è stata commentata dall’avvocato dei lavoratori e della lavoratrici che attendono ancora il pagamento del Tfr, Davide Carbone. Il legale ha dichiarato, come riporta Repubblica: «Il documento depositato dalla procura con richiesta di fallimento delle tre società rappresenta come le parole del ministro in Senato sul totale saldo dei creditori e degli stessi dipendenti ad oggi siano rimaste solo vane promesse. Un esercizio sterile della lingua italiana. Di fatto il fallimento farà sì che i debiti verso i dipendenti verranno saldati dall’Inps e quindi dai cittadini italiani».