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Santanchè è indagata a Milano dal 5 ottobre 2022: con lei anche il compagno e la sorella
La ministra del Turismo Daniela Santanchè è indagata dallo scorso 5 ottobre per bancarotta e falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta milanese con al centro il gruppo editoriale Visibilia. Con lei risultano indagate altre cinque persone, che negli anni hanno avuto diversi ruoli in società. Ci sono Fiorella Garnero e di Dimitri Kuntz D’Asburgo, rispettivamente sorella e compagno della ministra Santanchè, che hanno svolto i ruoli di consigliera e di presidente di Visibilia Editore. Con loro anche due ex consiglieri del cda, Massimo Cipriani e Davide Mantegazza, e l’ex presidente del collegio sindacale Massimo Gabelli. La secretazione del nome della ministra è del giorno successivo all’iscrizione, il 6 ottobre, ed è scaduta tre mesi più tardi, il 6 gennaio.

Santanchè: «Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia»
Intercettata dai giornalisti all’uscita dall’evento sul Pnrr organizzato dall’Anci a Roma, Daniela Santanchè ha dichiarato: «Non ho ricevuto ad ora, alle ore 15, nessun avviso di garanzia». Un concetto che ricalca quanto affermato anche nel pomeriggio del 5 luglio durante l’audizione al Senato. Intervenuta per l’informativa sul caso della presunta mala gestione delle società Visibilia e Ki Group, la ministra si è difesa: «Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo. Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi».

Santanchè non ha mai nominato formalmente un legale
A portare avanti l’inchiesta sono il procuratore aggiunto Laura Pedio e i pm Roberto Fontana, ora al Csm, e Maria Gravina. L’iscrizione in procura è rimasta secretata per tre mesi dal 6 ottobre, fino al 6 gennaio. Santanchè poteva venire a conoscenza del procedimento penale con una richiesta di accesso al registro delle notizie di reato al Palazzo di giustizia di Milano presentata dai legali. Ma la ministra non ha mai presentato la nomina formale di un difensore, così come gli altri indagati. L’unico è stato il compagno Dimitri Kuntz D’Asburgo. Questo ha portato a una procedura complicata, che avrebbe impedito agli indagati di avere formale conoscenza dell’apertura del fascicolo a proprio carico.