Salta l’ospitata di Zaki a Che tempo che fa

Patrick Zaki non sarà la «meravigliosa sorpresa» della prima puntata di Che tempo che fa sul Nove il 15 ottobre. La spiegazione ufficiale del forfait l’ha fornita Fabio Fazio stesso: come riporta Repubblica, vista la stringente attualità della guerra tra Israele e Hamas la puntata d’esordio è stata rimontata. L’attivista egiziano presenterà il suo libro Sogni e illusioni di libertà (edito dalla Nave di Teseo) prossimamente.

Netanyahu «serial killer»: le polemiche per il post di Zaki

Ma come? Proprio vista l’attualità, la presenza di Zaki sarebbe stata preziosa al dibattito. Il ricercatore infatti ha preso una netta posizione contro Israele con un post che ha scatenato più di una polemica. «Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili.
dove possono andare!!!», ha tuonato Zaki su X definendo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, su cui indubbiamente pesanti responsabilità e che anche il progressista Haaretz ha definito un «gang leader», addirittura un serial killer.

Come prevedibile, questo è bastato perché la stampa di destra bollasse il già ‘indigesto’ Zaki sostenitore di Hamas. Così il ricercatore è stato costretto ad aggiustare minimamente il tiro spiegando meglio la sua posizione. «Nel conflitto tra Israele e Palestina nessuno può essere ritenuto filo-Hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metta in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte», ha spiegato sempre su X l’ex studente dell’Alma Mater.

«La mia priorità», ha continuato l’attivista per i diritti umani, «sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, e così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione». Perché «le politiche razziste e di colonizzazione del governo di Netanyahu costituiscono la radice dello stato di guerra apparentemente perenne in cui ci troviamo ora, con il tragico risultato della perdita di migliaia di vite civili, tra cui donne e bambini innocenti». Una posizione netta e chiara, insomma, che avrebbe potuto arricchire il dibattito sull’attualità mediorientale nel salotto nuovo di zecca di Fazio e Luciana Littizzetto.

 

 

Powered by WordPress and MasterTemplate