Salario minimo, Schlein: «Felice per l’apertura di Meloni, ritiri l’emendamento e discutiamo»

Giorgia Meloni apre timidamente al dialogo sul salario minimo garantito, dicendosi pronta a discutere «per un confronto, ma con prudenza» sulla proposta di legge unitaria presentata in Parlamento. Lo scrive Repubblica. Una novità che la segretaria del Pd Elly Schlein ha accolto con favore. «Sono felice di leggere oggi che ci sarebbe una apertura della presidente del Consiglio al nostro appello ad un confronto nel merito sulla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo. Allora la maggioranza ritiri l’emendamento soppressivo e discutiamo. Io sono disponibile anche domani mattina a un incontro con lei e con il governo», ha detto in collegamento con gli Stati generali del socialismo.

Salario minimo, Elly Schlein: «Felice per l'apertura di Giorgia Meloni, ritiri l'emendamento e discutiamo».
Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Calenda: «Sospendiamo le polemiche e proviamo a fare insieme qualcosa di utile per l’Italia»

«Ci sono stati anni difficili nella nostra relazione, anche di recente. Ma c’è la volontà di curare il nostro rapporto e aprire una relazione nuova tra di noi», ha detto la segretaria dem. «Sono felice che ci sia un’apertura da parte del Governo a discutere di salario minimo. Sospendiamo le polemiche e proviamo a fare insieme qualcosa di utile per l’Italia», scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, parlando del retroscena che vedrebbe la premier disposta al dialogo.

Salario minimo, Elly Schlein: «Felice per l'apertura di Giorgia Meloni, ritiri l'emendamento e discutiamo».
Elly Schlein (Imagoeconomica).

Salario minimo: per Musumeci è «assistenzialismo»

Riferendosi al salario minimo, il ministro della Protezione civile ed ex governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci aveva parlato di «assistenzialismo», sottolineando la capacità di destra e centrodestra di contraddistinguersi «anche per un altro tipo di capacità propositiva». Le sue parole avevano provocato la reazione del leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte («Parole a vanvera») e di Schlein: «Io non so in che paese viva Musumeci, nel nostro ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Sono passati da “prima gli italiani” a “prima gli sfruttatori” evidentemente. Vorrei che rileggessero la Costituzione e l’articolo 36 perché non si può tenere insieme lavoro e povero nella stessa frase. Questo è quello che evidentemente vuole fare una destra che pensa che il lavoro sia un favore mentre noi siamo convinti che il lavoro sia un diritto in una repubblica fondata sul lavoro».

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