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Russia, Moscow Times: «Arrestato il generale Surovikin»
Mentre Yevgeny Prigozhin, almeno secondo quanto dichiarato da Aleksandr Lukashenko, ha scelto la strada dell’esilio (tutt’altro che dorato, visto che si troverebbe di fatto rinchiuso in un hotel e con la vita appesa a un filo) in Bielorussia, a Mosca sono cominciati i regolamenti di conti dopo la rivolta della Wagner di sabato 24 giugno. Stando al Moscow Times, che cita due fonti vicine al ministero della Difesa, il generale Sergei Surovikin sarebbe stato arrestato. L’unica certezza è che il ‘macellaio di Aleppo’, solo uno dei suoi soprannomi, non si vede più in pubblico dal giorno della cosiddetta ‘marcia per la giustizia’ dei mercenari e come ha scritto Alexei Venediktov, caporedattore della radio Ekho Moskvy (emittente chiusa da Mosca poche settimane dopo l’invasione dell’Ucraina), da quattro giorni non ha contatti con la famiglia. A parlare di arresto è stato anche il blogger pro-Cremlino Vladimir Romanov secondo il quale Surovikin da domenica sarebbe detenuto nel centro di detenzione Lefortovo di Mosca.
Il generale sarebbe stato a conoscenza del piano della Wagner
L’accusa, sempre secondo le fonti sentite dal Mt, è di aver appoggiato Prigozhin nella rivolta e così, testuale, «l’hanno preso per le palle». Già martedì il New York Times, citando i Servizi Usa, aveva rivelato come il generale fosse a conoscenza del piano del capo della Wagner. Insinuazioni e voci che il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha liquidato come «pettegolezzi». La versione fatta trapelare dal Cremlino è che Putin semplicemente si è rifiutato di cedere alle richieste di Prigozhin per un rimpasto ai vertici dell’esercito russo, scartando ogni ipotesi di tentato golpe con appoggi nell’esercito. Surovikin aveva guidato le forze russe in Ucraina per tre mesi, tra ottobre 2022 e gennaio 2023, fino a quando non è stato sostituito dal capo di stato maggiore Valery Gerasimov. Un cambio repentino che in Occidente era stato letto come il risultato della lotta di potere in seno ai vertici dell’esercito e l’apertura di una nuova fase dell’offensiva di Mosca. Ma anche come un sostanziale segnale di debolezza del Cremlino. Gerasimov infatti, al contrario di Surovikin, non ha esperienza diretta sul campo ma è da sempre un fedelissimo di Putin.
Prigozhin aveva pianificato di catturare Shoigu e Gerasimov
Non solo. Il piano originale di Prigozhin come ha scritto il Wall Street Journal prevedeva la cattura del ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov durante una visita programmata nelle regioni confinanti con l’Ucraina. Sia l’Fsb russo sia le intelligence occidentali lo hanno però scoperto grazie a intercettazioni e immagini satellitari. Prigozhin è stato così costretto a improvvisare un piano B venendo allo scoperto prima del previsto. Proprio l’accelerazione potrebbe aver portato al fallimento della marcia su Mosca. In particolare i Servizi Usa a metà giugno, secondo il Washington Post, avevano ricevuto informazioni sul’ammutinamento senza però averne ben chiara la tempistica. E il 21 giugno, ha riportato il Nyt, solo tre giorni prima della presa di Rostov, avevano informato anche la Casa Bianca della imminente rivolta. A sua volta, secondo la Cnn, Wasgington ha condiviso informazioni classificate solo con il Regno Unito e la Francia esortando le autorità ucraine a non sfruttare la situazione attaccando il territorio russo