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Russia, l’oppositore Kara-Murza in isolamento in Siberia
Vladimir Kara-Murza, l’oppositore russo condannato a 25 anni per aver criticato l’invasione dell’Ucraina, è stato trasferito in una colonia penitenziaria di massima sicurezza di Omsk, in Siberia. Lo ha annunciato su Facebook il suo legale Vadim Prokhorov. «Kara-Mourza è stato immediatamente messo in una cella di isolamento», ha aggiunto l’avvocato.
Le accuse e la condanna (senza precedenti) a 25 anni
Giudicato colpevole di alto tradimento e altri reati di natura politica dopo aver criticato l’invasione dell’Ucraina e Vladimir Putin, al termine di un processo a porte chiuse Kara-Murza, che ha 42 anni ed è in possesso della doppia russo-britannica, è stato condannato ad aprile a una pena senza precedenti, considerati i capi di imputazione. Nello specifico, l’accusa di alto tradimento era riferita alla «cooperazione con uno stato membro della Nato», consistente nell’aver preso parte a conferenze a Lisbona, Helsinki e Washington nelle quali aveva condannato l’invasione dell’Ucraina, chiedendo sanzioni contro i funzionari russi colpevoli di violazioni dei diritti umani e corruzione.

Sopravvissuto a due avvelenamenti, ora soffre di polineuropatia
Ora si trova a Omsk, città a circa 2.700 chilometri a est di Mosca. Il sistema penale russo spesso impiega settimane per portare i prigionieri nelle carceri più remote del Paese, e spesso un detenuto in transito può sostare in varie carceri lungo il percorso. «L’intero viaggio da Mosca a Omsk nel XXI secolo è durato non meno di tre settimane», ha detto Prokhorov, aggiungendo che il suo assistito è stato tenuto per diversi giorni in una cella di isolamento a Samara. L’avvocato ha affermato che collocare Kara-Murza in celle di questo tipo mette a rischio la sua già fragile salute: il dissidente russo – stretto collaboratore di Boris Nemtsov, assassinato nel centro di Mosca nel 2015 – soffre di una condizione nervosa chiamata polineuropatia a entrambi i piedi, a causa di due tentativi di avvelenamento.