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Rovereto, infermiera uccisa con l’accetta dal vicino: l’uomo si è costituito
Ennesimo femminicidio a Noriglio, frazione di Rovereto (Trentino), dove nella serata di venerdì 28 luglio 2023 un’infermiera è stata uccisa a colpi di accetta dal vicino al culmine di un litigio. L’uomo, 48 anni, ha confessato il delitto e si trova attualmente in carcere a Spini di Gardolo di Trento.
L’omicidio davanti agli occhi della madre della vittima
Secondo quanto ricostruito, Mara Fait stava tornando a casa dal lavoro insieme alla madre anziana, unica testimone oculare dei fatti. Ha incontrato il suo vicino e tra i due è nata un’accesa discussione, l’ennesima stando ai primi accertamenti. Pare infatti che i rapporti tra loro fossero difficili e conflittuali da anni, con frequenti dissidi per questioni condominiali sfociati anche in reciproche azioni legali. Dalle parole si è presto passati ai fatti e il 48enne, operaio di origini albanesi, ha preso un’accetta e ha colpito la donna alla testa. Dopo aver commesso il delitto ha abbandonato l’attrezzo in un cespuglio e si è diretto in caserma per autodenunciarsi. Agli inquirenti ha raccontato di non ricordare bene cosa sia successo: «Quando l’ho vista non ho capito più nulla». I carabinieri, coordinati dalla pm Viviana Del Tedesco, sono attualmente al lavoro sul caso. Hanno già ascoltato la madre della vittima, le cui dichiarazioni non sono però servite a dirimere il caso. Nessuno dei vicini avrebbe assistito alla scena.
La donna aveva chiesto l’attivazione del Codice Rosso
Stando a quanto si apprende dai legali dell’infermiera, la vittima aveva chiesto l’attivazione del Codice Rosso, il programma di tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Esasperata dalle ripicche e dalle minacce del vicino, Mara si era infatti rivolta alle forze dell’ordine, ma gli stessi avvocati hanno riferito che la sua richiesta è rimasta inascoltata.