Roma, la polizia ferma cinque attivisti diretti alla Fao per un blitz con catene e lucchetti

Cinque ragazzi appartenenti ai gruppi Extinction Rebellion, Ultima Generazione e al movimento animalista, sono stati fermati dalla polizia in via Dei Cerchi, a Roma. Gli attivisti avevano con sé catene, lucchetti, due buste di fango e uno striscione e si presume fossero diretti alla sede della Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, di viale delle Terme di Caracalla. Lì, infatti, si è tenuta la Prima conferenza globale sulla trasformazione sostenibile del bestiame. Secondo le autorità il gruppo di giovani avrebbe messo in atto un blitz se non fosse stato fermato dai poliziotti.

Roma, la polizia ferma cinque attivisti diretti alla Fao per un blitz con catene e lucchetti
Attivisti di Ultima Generazione fermati dalla polizia durante una precedente manifestazione a Roma (Imagoeconomica).

Per i non residenti a Roma anche il foglio di via obbligatorio

I cinque sono stati poi identificati e deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di porto d’armi o oggetti atti ad offendere, ai sensi dell’articolo 4 della legge 110/75. Per i non sono residenti nel comune di Roma verrà adottato anche il provvedimento di Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno. A Milano il 20 settembre sei manifestanti hanno bloccato viale Fulvio Testi per protesta, aderendo alla campagna Fondo riparazione.

Roma, la polizia ferma cinque attivisti diretti alla Fao per un blitz con catene e lucchetti
Un attivista di Ultima Generazione lancia della vernice durante una manifestazione a Milano nel dicembre 2022 (Getty Images).

Ad agosto il blitz scongiurato 

Un caso simile a quello di Roma, invece, è stato registrato il 16 agosto. La Polizia di Verona ha fermato e denunciato sette persone poco prima della partita inaugurale dei campionati europei di pallavolo femminile tra Italia e Romania, all’Arena di Verona. La Questura scaligera, anche grazie a una segnalazione pervenuta sull’app YouPol, ha attivato servizi mirati di monitoraggio degli attivisti più conosciuti, con la collaborazione delle Digos di altre province già interessate ad azioni di disturbo e danneggiamento al patrimonio artistico.

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