Rivelazioni su Musk: «Spense Starlink per ostacolare un attacco ucraino in Crimea»

Elon Musk avrebbe ordinato segretamente ai suoi ingegneri di disattivare la rete di comunicazioni satellitari Starlink vicino alla costa della Crimea l’anno scorso per ostacolare un attacco dell’Ucraina contro la flotta russa. Lo sostiene una nuova biografia dell’eccentrico miliardario scritta da Walter Isaacson (già autore delle fortunate biografie di Steve Jobs e Albert Einstein) intitolata Elon Musk che uscirà negli Usa il 12 settembre e di cui la Cnn ha ottenuto alcuni estratti. Così facendo, quando i droni sottomarini ucraini carichi di esplosivi si avvicinarono alla flotta russa «persero la connettività e si arenarono innocui», scrive Isaacson.

Musk temeva che l’attacco ucraino in Crimea scatenasse una «mini Pearl Harbour»

La decisione del patron di Tesla, che poi costrinse i funzionari di Kyiv a ‘supplicarlo’ di riaccendere i satelliti, sarebbe stata dettata dal forte timore che Mosca potesse rispondere a un attacco ucraino sulla Crimea con armi nucleari scatenando una «mini Pearl Harbour». Dopo la disattivazione della rete satellitare, Musk venne chiamato dal consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden, Jake Sullivan, dal generale Mark Milley e dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti, svela Isaacson. Nel frattempo, Mykhailo Fedorov, vice primo ministro ucraino, chiese personalmente al magnate di ripristinare la connettività per i droni sottomarini, fondamentali nel conflitto.

La giravolta sul pagamento delle attrezzature satellitari destinate a Kyiv

Dopo che SpaceX aveva speso decine di milioni di dollari (almeno secondo la versione di Musk) per inviare apparecchiature satellitari in Ucraina, annunciò al Pentagono che non avrebbe continuato a pagare il conto per l’attrezzatura, come venne riportato dalla Cnn lo scorso ottobre. Dopo lo scoop, però, Musk cambiò idea «Al diavolo…», scrisse in un tweet, «anche se stiamo perdendo denaro, continueremo a finanziare gratuitamente il governo ucraino».

La giravolta mandò su tutte le furie Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX. «Il Pentagono aveva un assegno da 145 milioni di dollari pronto da consegnarmi, letteralmente», scrive Isaacson citando Shotwell. «Poi Elon ha ceduto alle stronzate su Twitter e agli odiatori del Pentagono che hanno fatto trapelare la storia».

Powered by WordPress and MasterTemplate