Riforma premierato, contro le attese l’iter partirà dal Senato: protestano le opposizioni

Secondo alcune fonti parlamentari, l’iter del ddl di riforma costituzionale sul premierato, approvato lo scorso 3 novembre dal Consiglio dei ministri, partirà dal Senato. Una decisione inusuale perché negli ultimi giorni veniva data per certa la titolarità alla Camera, e perché al Senato è ancora in discussione l’autonomia differenziata.

Le opposizioni protestano in aula alla Camera

Per questo motivo Pd, Alleanza verdisinistra e il M5s sono intervenuti duramente in aula alla Camera per chiedere delucidazioni e la convocazione urgente di una capigruppo. La prima a parlare è stata Simona Bonafè del Pd, dicendo: «La motivazione di questa decisione sarebbe dovuta all’appartenenza politica del presidente della Camera e di quello della prima commissione che non darebbero sufficienti garanzie sull’iter del provvedimento. Se così fosse sarebbe di una gravità inaudita e per questo chiediamo che venga convocata con urgenza una capigruppo». Il presidente della Camera, infatti, è Lorenzo Fontana, in quota Lega, mentre il presidente della Commissione affari costituzionali di Montecitorio è Nazario Pagano, di Forza Italia. Diversa la situazione al Senato, dove il presidente è Ignazio La Russa, fedelissimo di Giorgia Meloni, e la Commissione è presieduta da Italo Balboni, anche lui in quota Fratelli d’Italia.

Elly Schlein, Simona Bonafè e Giuseppe Provenzano (Imagoeconomica).

Pd: «La maggioranza baratta il premierato con l’autonomia differenziata»

In aula è intervenuto anche Francesco Boccia, Pd, che ha accusato la maggioranza di stare barattando il premierato con l’autonomia differenziata: «La notizia che la riforma costituzionale annunciata dal governo partirà dal Senato, se confermata, ci dice che i nostri timori erano fondati e che Palazzo Madama sarà il luogo dove Fdi e Lega si controlleranno a vicenda. Questa mattina in commissione bicamerale per le questioni regionali si è proceduto con un altro strappo da parte della maggioranza, che ha impedito che fossero fatte le necessarie audizioni sulla proposta di autonomia differenziata, e si è deciso di votare lo stesso il parere. È quanto chiede la Lega come condizione per votare il premierato caro a Giorgia Meloni».

Riforma premierato, contro le attese l'iter partirà dal Senato. Protestano le opposizioni
Il ministro e vicepremier Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Alleanza verdi-sinistra: «Ormai è un monocameralismo»

Alle denunce dei due colleghi si è aggiunta anche quella di Marco Grimaldi di Alleanza verdi-sinistra, il quale sostiene che ci sia ormai un «monocameralismo di fatto» dove la gran parte dei provvedimenti passano prima per Palazzo Madama. Per questo anche lui ha chiesto «una conferenza dei presidenti urgente perché inizia a esserci qualcosa di sospetto nel rapporto con la Camera dei deputati».

La replica di Casellati

«Ma perché se va in una Camera non è che poi non vada nell’altra quindi è indifferente» dove comincia l’iter, ha detto la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati a chi le chiede un commento alle proteste delle opposizioni. «È finita l’autonomia in commissione, ormai è stata esitata quindi c’è lo spazio, non capisco perché anche questo debba dar luogo a polemiche. Se vogliamo andare a cercare sempre il pelo nell’uovo cerchiamolo, però proprio non vedo il problema».

Powered by WordPress and MasterTemplate