Regno Unito, il sorprendente e controverso ritorno di David Cameron

Chi non muore di Brexit si rivede. Il rimpasto di governo voluto dal premier britannico Rishi Sunak non ha previsto solo la rimozione dell’ormai ex ministra dell’Interno Suella Braverman, ma anche un grande ritorno a sorpresa. Quello di David Cameron, che nel 2016 si era dimesso dall’incarico di premier travolto dal risultato del referendum sull’uscita dall’Unione europea, che lui stesso aveva convocato, salvo far poi campagna per il no e perdere. Cameron è stato designato ministro degli Esteri da Sunak, l’uomo che nel 2022 – tra l’altro – gli ha tolto la palma di più giovane premier della storia moderna del Regno Unito.

Regno Unito, il grande ritorno dell'ex premier Cameron che dalle dimissioni si era riciclato come lobbista.
13 luglio 2016: Cameron si avvia verso Buckingham Palace per rassegnare le dimissioni (Getty Images).

Cameron subentra a Cleverly: un evento simile non succedeva dal 1970

La sua nomina non era in alcun modo stata anticipata dai giornali britannici. Ed era dal 1970, quando Alec Douglas-Home fu nominato ministro degli Esteri nel governo di Edward Heath, che un ex primo ministro non entrava in servizio nel gabinetto di un suo successore. Cameron prende il posto di James Cleverly, a sua volta subentrato a Braverman all’Home Office. Premier Tory dal 2010 al 2016, è stato parallelamente cooptato d’urgenza nella Camera non elettiva dei Lord: i membri del governo britannico devono infatti essere parlamentari e lui non lo era dalle dimissioni da deputato di sette anni fa.

Nel 2021 lo scandalo Greensill, da cui è uscito senza conseguenze giudiziarie

La decisione di Sunak ha destato sorpresa nel Regno Unito. E non perché i due, entrambi Tory centristi, avessero posizioni diverse a proposito dell’uscita del Paese dall’Unione europea. Roba vecchia. Cameron, nelle vesti di lobbista, nel 2021 è stato al centro di uno scandalo, uscendone senza conseguenze giudiziarie, quando era stato accusato di aver fatto pressioni sul governo di Boris Johnson per conto della società di servizi finanziari Greensill, chiedendo di cambiare le regole a favore della compagnia in modo che potesse ottenere aiuti per l’emergenza pandemica del Covid-19. Greensill, per cui Cameron lavorava dal 2019, era poi fallita e Downing Street aveva annunciato un’indagine formale «approfondita e tempestiva» sui contatti tra i ministri e l’ex premier, che – va detto – è stato sollevato da ogni accusa. Ma ci sono anche ombre più recenti su Cameron.

Le critiche per il progetto “made in China” di Port City Colombo in Sri Lanka

«Il Regno Unito sarà al fianco dei nostri alleati, rafforzerà le nostre partnership e si assicurerà che la nostra voce sia ascoltata», ha dichiarato Cameron dopo la nomina. Il suo premierato era stato contrassegnato da rapporti molto stretti con Pechino (Xi Jinping visitò Londra nel 2015), che potrebbero tornare a essere tali. Cameron, definito da Politico «il volto sorridente degli interessi della Cina nell’Indo-Pacifico», è stato di recente criticato per aver promosso il progetto di Port City Colombo in Sri Lanka, possibile rivale di Singapore e Dubai finanziato dalla Cina nell’ambito della Nuova via della seta.

Regno Unito, il grande ritorno dell'ex premier Cameron che dalle dimissioni si era riciclato come lobbista.
Cameron e Xi nel 2015, durante la visita nel Regno Unito del presidente cinese (Getty Images).

Il mega progetto, presentato nel 2014 e finanziato da Pechino, prevede la costruzione di uffici, alberghi, abitazioni residenziali, centri commerciali e sportivi su un’area di 233 ettari nel porto di Colombo. E si è rivelato da subito controverso. Innanzitutto lo Sri Lanka, impossibilitato a ripagare il suo debito con il Dragone, lo ha consegnato al controllo cinese. Sono state poi sollevate molteplici preoccupazioni riguardo al progetto, compreso il suo impatto ambientale. Gli Stati Uniti hanno avvertito che potrebbe essere utilizzato per il riciclaggio di denaro e c’è anche chi teme che, alla fine, Port City Colombo diventerà un avamposto militare cinese. Difficile prevedere il futuro, ma certamente Sunak ha portare dentro al governo una figura che ha già dei legami solidi con molti leader internazionali (Xi compreso), in un momento di estrema instabilità politica. «Aveva detto che Cameron faceva parte di uno status quo fallito, ora lo ha ripreso come zattera di salvataggio», ha commentato il deputato laburista Pat McFadden.

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