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Re Carlo a Westminster per il suo primo King’s Speech
Re Carlo III è giunto a Westminster per il suo primo King’s Speech, il discorso del re a Camere riunite che segna l’inaugurazione d’un nuovo anno di lavori del Parlamento britannico, accompagnato in pompa magna dalle insegne regali e dal tradizionale corteo con la scorta a cavallo della Royal Guard. Il re ha lasciato Buckingham Palace in carrozza con la regina Camilla, e durante il percorso è stato contestato da circa 500 repubblicani al grido «Not my King», ovvero «non il mio Re».
Il debutto da sovrano
Per Carlo, che compirà 75 anni il 14 novembre 2023, si tratta di un debutto in veste da sovrano. Anche se non di una prima volta in assoluto, visto che fu lui stesso a leggere l’anno scorso da principe di Galles l’ultimo Queen’s Speech di Elisabetta II, a nome di sua madre già 96enne, pochi mesi prima di succederle sul trono l’8 settembre 2022 alla morte di lei. Se allora Carlo sedette accanto al trono vuoto, questa volta tuttavia il trono, sistemato secondo costume nella Camera dei Lord, poiché i monarchi costituzionali britannici non possono simbolicamente entrare in quella elettiva dei Comuni, spetta a lui e a lui solo. Con Camilla al fianco, ed entrambi con la corona sul capo.
Da Queen’s Speech a King’s Speech
Il discorso, dopo 70 anni di regno elisabettiano e di Queen’s Speeches, viene letto di nuovo come King’s Speech (da un monarca di sesso maschile) per la prima volta da quello d’addio di Giorgio VI, datato 1951. Esso non è altro che la lettura di una sommaria elencazione del programma di governo in carica di Sua Maestà per i successivi 12 mesi ed è scritto integralmente dall’esecutivo. Un programma che reca oggi la firma inedita di un nuovo premier 43enne, Rishi Sunak, primo inquilino di Downing Street nato da immigrati indiani, succeduto un anno fa a Boris Johnson e poi a Liz Truss come terzo leader della maggioranza Tory di questa legislatura; e che potrebbe essere l’ultimo prima delle prossime elezioni, in calendario verso la fine del 2024.
Fra i disegni di legge spazio alla criminalità
Fra i disegni di legge governativi indicati nel testo, ve ne sono diversi che riguardano l’ordine pubblico e la criminalità. A partire dal giro di vite promesso contro gli stupri e le violenze sessuali più sadiche, per le quali dovrebbe scattare la pena automatica dell’ergastolo; o ancora da norme ad hoc destinate a obbligare gli imputati per reati gravi di comparire alla sbarra e a vietare il matrimonio ai detenuti condannati. Sunak ha evocato la priorità del tema «sicurezza per tutti» nei prossimi mesi, oltre a quella di rilanciare «la prosperità economica» del Regno e dei suoi cittadini; mentre Shabana Mahmood, titolare della Giustizia nel governo ombra guidato dal leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, lo ha accusato di «riconfezionare solo idee annunciate molteplici volte in passato»: idee rimaste a suo dire sulla carta in «13 anni di mala gestione di governi Tory», dall’economia alla giustizia.