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Putin non parteciperà al vertice Brics in Sudafrica
Marcia indietro del Cremlino. Dopo aver annunciato la propria presenza, il presidente russo Vladimir Putin non parteciperà «di comune accordo» al vertice delle nazioni Brics, che si terrà dal 22 al 24 agosto a Johannesburg. Lo ha reso noto l’ufficio di presidenza sudafricano. Al suo posto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, proprio come aveva proposto il Sudafrica.
Mosca ha smentito di aver minacciato di ritorsioni il Sudafrica in caso di arresto di Putin
Il Sudafrica, che sarebbe stato messo in estrema difficoltà dall’arrivo di Putin, in quanto obbligato ad arrestarlo visto il mandato di cattura internazionale che pende sulla testa dello zar, tira dunque un sospiro di sollievo. Martedì 18 luglio il presidente Cyril Ramaphosa aveva chiesto il permesso alla Corte penale internazionale di non arrestare Putin, a seguito di presunte minacce da parte della Russia. Tramite il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, Mosca ha smentito di aver lasciato intendere che un eventuale arresto di Putin sarebbe stato come «una dichiarazione di guerra».
«Saremmo contenti se non venisse», aveva detto il vicepresidente sudafricano Mashatile
«Capiamo di essere vincolati dallo Statuto di Roma, ma non possiamo invitare qualcuno e poi arrestarlo. Per noi è un dilemma. Saremmo contenti se non venisse», aveva detto alla testata sudafricana Mail & Guardian il vicepresidente Paul Mashatile. Il Sudafrica aveva proposto alla Federazione Russa che a guidare la delegazione di Mosca fosse Lavrov. Il suggerimento era stato però rispedita al mittente, così come quella di un vertice da remoto, non gradito a Brasile, India e Cina. Da parte sua, Ramaphosa aveva detto che il vertice Brics si sarebbe tenuto in presenza e con Putin, nonostante il mandato della Corte penale internazionale. Infine il dietrofront. Rimarrà così un unicum il precedente del 2015, quando Pretoria non ottemperò al mandato di cattura emesso nei confronti dell’allora presidente sudanese Omar al Bashir.