Putin: «Il gruppo Wagner legalmente non esiste»

Il gruppo mercenario Wagner non esiste, almeno dal punto di vista giuridico. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rispondendo a una domanda di un cronista del quotidiano Kommersant. «Non abbiamo una legge per le organizzazioni militari private, semplicemente non esiste», ha dichiarato lo zar, parlando per la prima volta dell’incontro al Cremlino con Yevgeny Prigozhin, a cui hanno preso parte anche 35 ufficiali della Wagner.

Putin: «Il gruppo Wagner legalmente non esiste. In Russia non c'è una legge sulle organizzazioni militari private».
Vladimir Putin (Getty Images).

Putin, la proposta alla Wagner di continuare a combattere rifiutata dal fondatore Prigozhin

Nel corso dell’intervista, Putin ha poi rivelato poi di aver presentato agli ufficiali della Wagner diverse opzioni sulle loro possibili attività future, tra cui l’impiego in servizio attivo sotto la guida del loro comandante diretto, come avvenuto negli ultimi 16 mesi. «Non sarebbe cambiato niente. Sarebbero stati guidati dalla stessa persona che era stata il loro comandante per tutto quel tempo». Nonostante l’approvazione da parte di numerosi ufficiali, Prigozhin ha però rifiutato l’offerta («No, i ragazzi non saranno d’accordo con una tale decisione»). Il comandante in questione, la cui identità non è stata indicata da Putin, sarebbe un leader noto con il nome in codice di “Sedoy (“Capelli grigi”): Andrey Troshev, ex colonnello in pensione e veterano delle guerre in Afghanistan e Cecenia, una sorta di

Putin: «Il gruppo Wagner legalmente non esiste. In Russia non c'è una legge sulle organizzazioni militari private».
Soldati della Wagner a Rostov sul Don (Getty Images).

Per gli Usa la Wagner non sta partecipando «in misura significativa» alla guerra

Continua intanto ad aleggiare il mistero sulle sorti dei soldati della Wagner: il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che i combattenti della milizia paramilitare hanno consegnato «volontariamente» armi e attrezzature all’esercito russo. Secondo quanto comunicato dal Pentagono, a più di due settimane dal fallito ammutinamento del gruppo in Russia, i mercenari in effetti non partecipano più «in misura significativa» alle operazioni di combattimento in Ucraina.

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