Protesta davanti all’Inps a Cosenza contro l’abolizione del reddito di cittadinanza

Decine di persone hanno manifestato la mattina del 28 agosto davanti la sede dell’Inps a Cosenza, contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. Sono oltre mille i cosentini che non riceveranno più l’indennizzo e 5 mila in tutta la provincia. Nel corso dell’iniziativa, una donna, ex percettrice del reddito, ha mangiato i croccantini dei gatti, perché, ha dichiarato: «non avrò più la possibilità di fare la spesa, non voglio lavorare più in nero e fin tanto che qualcuno non troverà una soluzione questa è la situazione. Non voglio essere mantenuta dallo Stato, voglio solo un lavoro. Le ultime utenze le ho pagate grazie a un amico che mi ha prestato i soldi».

Protesta per l'abolizione del Rdc davanti all'Inps di Catanzaro
Protesta davanti alla sede dell’Inps a Catanzaro per l’abolizione del Rdc, una donna mangia i croccantini (Ansa).

Luigi Guglielmelli, un altro ex percettore del sussidio, ha protestato: «Sfatiamo il mito che siamo dei fannulloni perché io sono laureato, ho due master, parlo tre lingue ma non riesco a trovare lavoro perché ho 56 anni. Ho inviato centinaia e centinaia di curriculum e sei aziende mi hanno risposto che sono troppo grande. Allora chiedo al governo e in particolare al presidente della Regione Calabria cosa intende fare per i suoi concittadini che sono nella mia stessa situazione».

L’Usb denuncia: «Stanno già mandando gli avvisi di sfratto»

Ferdinando Gentile dell’Usb ha commentato: «C’è un’emergenza sociale che riguarda soprattutto gli affitti perché i proprietari stanno già mandando gli avvisi di sfratto perché non hanno più la garanzia. Inoltre, c’è mancanza di lavoro, non ci sono investimenti e dunque la misura in meno non consentirà alle persone di vivere dignitosamente».

Protesta abolizione del Rdc davanti all'Inps di Catanzaro
Protesta davanti alla sede dell’Inps a Catanzaro per l’abolizione del Rdc (Ansa).

Per i cittadini che si sono trovati a dover rinunciare al reddito di cittadinanza, la situazione è preoccupante. Gli ex precettori si trovano in difficoltà a ottenere la possibilità di trovare un lavoro adeguato per garantirsi un reddito dignitoso. A oggi quindi, sono richieste delle risposte concrete e soluzioni efficaci da parte del governo e delle istituzioni regionali per affrontare questa emergenza sociale che sta colpendo la Calabria.

Powered by WordPress and MasterTemplate