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Proroga di sei mesi per lo Smart working, ma solo per alcune categorie
Proroga di sei mesi del lavoro agile per i lavoratori fragili e i genitori di under 14, sia nel privato che nella pubblica amministrazione. Si tratta del contenuto dei due emendamenti al Dl Proroghe Fiscali, presentati dal M5S e dal Pd, e già dichiarati ammissibili in commissione Finanze del Senato. La norma utilizzata è la stessa con la quale è stato esteso il diritto allo smart working per queste due categorie di lavoratori fino al 31 dicembre di quest’anno, l’art.8 Dl 29 settembre 2023 n.132. Prevista per il 7 novembre la conversione in legge.
Le condizioni per i genitori con figli under 14
Il diritto allo smart working è tuttavia subordinato dal legislatore a due condizioni: il lavoro agile deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione svolta dal dipendente; inoltre, nel nucleo familiare, l’altro genitore non deve beneficiare di strumenti di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.
Le risorse necessarie
Secondo il primo firmatario dell’emendamento, Orfeo Mazzella (M5S), che prevede la proroga al 30 giugno per i lavoratori fragili, del pubblico e del privato, le risorse necessarie stimate consistono in 3,3 milioni di euro. «In un’intervista il professor Mariano Corso, direttore dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha affermato che è un errore considerare smart working il lavoro da casa, e che è sbagliato anche continuare a proporre e ad approvare proroghe del diritto di lavorare a distanza per i fragili» ha dichiarato Mazzella, secondo il quale si tratta di un’estensione che dovrebbe essere strutturale e non limitata al Covid. Per Antonio Nicita (Pd) che ha presentato l’emendamento per la proroga al 30 giugno per i genitori di under 14 solo per il settore privato, non prevede copertura finanziaria, in quanto non necessaria.