Primi tre indagati per la strage del pullman di Mestre

Tre persone sono indagate nell’inchiesta della Procura di Venezia sulla strage del bus di turisti precipitato a Mestre, costata la vita a 21 persone. Secondo quanto scrive Il Gazzettino, si tratta dell’amministratore delegato della società La Linea, proprietaria del mezzo, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale. Nei loro confronti il pm Laura Cameli ipotizza i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.

Il procuratore capo di Venezia: «Indagini già da un anno? Non risulta»

Intanto attorno alle condizioni del cavalcavia si apre un nuovo capitolo, legato a un presunto fascicolo aperto dalla procura di Venezia che secondo alcune ricostruzioni già da un anno avrebbe acceso i fari sullo stato di manutenzione del cavalcavia di Mestre. Il procuratore capo Bruno Cherchi ha commentato: «Sto facendo fare delle verifiche perché a mente nessuno si ricorda di questa cosa. Di sicuro non c’è nessun fascicolo aperto. Stiamo facendo accertamenti in archivio per vedere se si tratta di una notizia reale o meno». Il procuratore ha risposto anche alle domande sull’esito dell’autopsia di Alberto Rizzotto, l’autista del bus deceduto nello schianto: «Prima di una decina di giorni non riusciremo a sapere niente. Al medico legale abbiamo chiesto una valutazione complessiva, non abbiamo necessità di avere le cose a pezzettini, che rischiano di essere smentite da successive analisi, quindi fino a quando non ci daranno la situazione complessiva è inutile parlare di dettagli».

 

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