Pontida, Salvini: «Le Pen rappresenta l’Europa che vogliamo»

Come ogni anno dal 1990 si è svolto il raduno della Lega sul “sacro suolo” di Pontida, a pochi passi dall’abbazia dove, secondo la tradizione, nel 1167 si tenne lo storico giuramento che portò alla nascita della Lega Lombarda. Il programma della giornata ha previsto da parte di Matteo Salvini omaggi alla memoria di Roberto Maroni («Un grande leghista») e Silvio Berlusconi («Un amico»), così come l’intervento di Marine Le Pen e, ovviamente, quello finale del leader del Carroccio. Il tutto tra slogan come «Blocco navale subito» e «Lampedusa all’Africa».

Salvini: «Siamo determinati e destinati a vincere»

«Io oggi qua e Giorgia a Lampedusa, siamo la sintesi di uno stesso obiettivo e destino comune. Non riusciranno a dividerci, abbiamo culture e senso di militanza diverso ma il centrodestra unito vince», ha detto Salvini arringando la folla di Pontida. «Siamo determinati e destinati a vincere in Italia e in Europa», ha aggiunto, garantendo che il governo durerà cinque anni e ribadendo poi che «la tassa sugli extraprofitti miliardari delle banche per la Lega è una priorità».

Nel suo intervento, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha poi difeso – senza citarlo – il generale Roberto Vannacci: «Le censure dei libri non hanno mai portato a niente di nuovo, viva la libertà di pensiero sempre e ovunque». Poi su Le Pen: «Rappresenta l’Europa che vogliamo».

Le Pen: «Felice di essere a Pontida»

«Sono felice di essere a Pontida, luogo simbolo della resistenza alle influenze esterne. Credo che il parallelo con quello che vedremo in Europa non sia esagerato», ha detto Le Pen in avvio del suo intervento. «Noi difendiamo i nostri porti, come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo», ha aggiunto la leader del Rassemblement National. «Allora l’Europa intera guardava all’Italia con ammirazione e noi come alleati eravamo orgogliosi di Salvini e della Lega. Aspettiamo che quel momento ritorni». Sempre sul tema caldo dell’emergenza migranti, Le Pen ha poi detto: «Guai a quei leader che non si rendono conto dei segnali di allarme che rappresentano i massicci arrivi a Lampedusa. Guai a quei popoli i cui leader non prendono immediati provvedimenti per far fronte a questa sfida gigantesca, e a quelli che per giustificarsi dicono che non c’è alternativa».

L’attacco di Zaia a Von der Leyen

Affrontando lo stesso tema, aveva strappato applausi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Qualcuno pensa che la Lega si faccia indicare la via. Sbaglia. La Lega indica la via. Anche rispetto alle politiche sull’immigrazione. L’Europa non può considerare Lampedusa come confine italiano. Ursula von der Leyen vada pure a Lampedusa, ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema».

Il sindaco di Ventimiglia: «Ci stanno invadendo»

«L’Europa unita è morta a Ventimiglia e allora forza Lega e forza centrodestra, perché il tempo della diplomazia è finito. Ci stanno invadendo ma dobbiamo reagire con forza prima che sia troppo tardi. Dobbiamo passare dall’accoglienza diffusa ai rimpatri di massa». Così Flavio Di Muro, sindaco leghista di Ventimiglia, al confine con la Francia.

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